come faccio? quali possibilita'? quali rischi?
Decidere di far fotografare il proprio bambino per la pubblicita' non
significa destinare il proprio bambino ad una professione, ma semplicemente
porlo davanti ad un evento spesso stimolante e divertente, per lui e - forse
ancor di piu' -
per i genitori.
Nel momento in cui tale attivita' e' affrontata con caratteristiche tipiche
dell'impegno professionale (frequenza degli impegni, cambiamenti della propria
routine, stress fisico) e' il momento di ricordare che tutto cio' ha un limite
dettato dalla crescita del bambino.
Questo significa che nel farlo "lavorare" come piccolo modello in
realta' non gli si sta assolutamente garantendo un futuro, e che tutto cio' che
viene fatto e' spesso per gratificazione personale.
Diventa essenziale porsi davanti a questa opportunita' con lo stesso spirito con
cui viene affrontata dai bambini: come un gioco!
I centri in Italia che gravitano intorno alla moda per bambino sono
contemporaneamente anche quelli che offrono l'opportunita' di avere contatti con
le agenzie che rappresentano i bambini. Infatti Milano e Firenze presentano al
loro attivo nominativi di agenzie serie e
qualificate che collaborano con fotografi e in larga parte forniscono bambini
anche alle produzioni cinematografiche (in prevalenza spot pubblicitari).
Realta' locali che operino a livelli importanti sono strettamente legate alle
zone ove risiedono fotografi specializzati o aziende del settore
dell'abbigliamento per bambini, che spesso creano degli archivi nominativi al
proprio interno.
Vedi anche le considerazioni fatte a tal proposito nella pagina dedicata ai modelli
adulti.
Dando per scontato che "ogni scarrafone e' bello 'a mamma sua",
una delle doti che un bambino deve avere per risultare "fotogenico" e'
spesso una qualita' sostanzialmente psicologica: su di un set
foto/cinematografico e' spesso molto importante poter interagire con bambini
estroversi ed imprevedibili. Frequentemente, la bellezza, quella standardizzata
(biondo, occhi azzurri), e' meno utile, per un fotografo, della capacita' del
bambino di stare con gli altri e della vivacita' con cui sa trasmettere
emozioni. Un bambino introverso, seppur bello, diventa difficile da fotografare
e quindi poco interessante.
Questo non significa che un bambino estroverso, vivace e comunicativo sia adatto
anche se di aspetto non gradevole. Significa che l'aspetto piacevole del bambino
e' una condizione necessaria ma non sufficiente a farlo apprezzare sul set.
Niente! A differenza dei modelli adulti che necessitano di un book, il
bambino spesso deve farsi vedere di persona.
Inutile spendere soldi per foto che gia' sei mesi piu' tardi non esprimono piu'
quella contemporaneita' necessaria, visto la veloce crescita dei bambini,
soprattutto quelli di eta' compresa tra i due e cinque anni.
Diventa invece necessario chiamare l'agenzia che spesso dopo aver visto il
bambino chiede una foto, anche fatta dal papa', per preparare un archivio.
Sarebbe poi buona norma inviare degli aggiornamenti di tanto in tanto.
Anche se e' impossibile indicare delle regole assolute, le fasce di eta'
richieste piu' di frequente - specie per l'indossato - sono tre: il neonato (un
anno, un anno e mezzo, che inizi a camminare), il bimbo piccolo (tre anni
circa), il bimbo in eta' scolare (sei - otto anni). A volte, quando sono
presenti le linee di vestizione "adulta", si aggiunge la fascia sui 12
- 14 anni.
Per i motivi di cui sopra (velocita' della crescita) spendere dei soldi per
fare un book e' praticamente del tutto inutile, dal punto di vista lavorativo.
Ti viene pero' chiesto di presenziare ai casting lunghi ed estenuanti, in
compagnia di decine di altri genitori e bambini, tutti intervenuti allo scopo di
essere scelti. Questo e' il sistema piu' diffuso.
Inizialmente potresti andare da un fotografo per far fare alcuni ritratti in
studio, il piu' spontanei possibile. Dopo di che, se il bambino comincera' a fare
qualcosa in editoria e pubblicita', le migliori foto da presentare, laddove non
sia richiesta la presentazione di persona, sono quelle dei lavori gia' eseguiti
e pubblicati.
Un buon sistema per discernere chi sia ben intenzionato e chi no, e' il tenere
presente che chi effettivamente propone lavori offre in cambio del servizio un
compenso in denaro o qualsiasi altra cosa che abbia un valore (capi di vestiario,
stampe ecc.), mentre il secondo chiede lui stesso del denaro, e questo deve
insospettire (ovviamente questo criterio non vale nel caso sia tu stesso a
chiedere ad un fotografo di realizzare per tuo figlio un servizio nel suo studio;
chiaramente, in questo caso il fotografo chiede correttamente un compenso,
perche' eseguire scatti fotografici e' il suo lavoro).
Il tema della pedofilia e' ovviamente molto scottante. L'ambiente
professionale fotografico, in realta', e' realmente tranquillo, sotto questo
punto di vista, perche' nessun fotografo od agenzia che viva realmente di
pubblicita' ed editoria nel campo del bambino si sognerebbe mai di avere
contatti con ambienti equivoci, con questo compromettendo qualsiasi possibilita'
di serio lavoro. La fotografia professionale non e' in alcun modo collegata alla
pedofilia; piuttosto, sono i personaggi equivoci ad utilizzare strumentalmente
la fotografia.
Come elementari regole di valutazione - oltre a tutte le considerazioni fatte
negli altri punti - tieni presente che gli interlocutori seri:
a) Se sono fotografi professionisti, devono avere nel loro book dei lavori
pubblicati e firmati a loro nome.
b) Se contattano i bambini lo devono fare attraverso i genitori, o quando il
bambino e' in compagnia dei genitori;
c) Per un lavoro, deve sempre essere indicato qual e' il cliente e l'uso delle
immagini.
d) Le agenzie di modelli bimbi devono poter essere visitabili, ed avere chiare
testimonianze della loro attivita' pubblicitaria ed editoriale.
e) Tendenzialmente, diffidare di chi - fuori agenzia - chiede di fare dei
"provini" non meglio definiti.
Due parole sulle modalita' con cui - solitamente - viene effettuata la scelta
dei modelli/e, anche bambini, per un servizio.
Il cliente finale indica all'agenzia la tipologia di lavoro e il genere di bimbo
che occorre per quelle immagini. L'agenzia seleziona fra i suoi
rappresentati quei bambini che soddisfano a grandi linee le caratteristiche
richieste (od almeno, cosi' dovrebbe fare), e informa i genitori sul luogo, data ed ora
in cui si svolgera' il casting, cioe' un breve incontro con il cliente, il
fotografo ed eventualmente l'agenzia; durante il casting, le persone preposte
alla scelta visionano dal vivo molti piu' bimbi di quanti ne occorrano
effettivamente, appunto per poter effettuare una scelta ragionata. Viene
rapidamente visionato il bambino, l'eventuale raccolta di foto gia' pubblicate, eventualmente viene fatto uno scatto di prova
e promemoria in digitale o in Polaroid.
Quando e se il tuo bimbo verra' scelto per quel lavoro, verrai contattato dall'agenzia per
comunicarti un'opzione, o confermare il giorno delle riprese (lo shooting).
Mediamente, la proporzione fra partecipanti ad un casting e persone scelte per
il lavoro e' di 1 su 20 - 1 su 30, a volte anche meno.
Il maggiore impegno e' quindi rapprtesentato sulla partecipazione
ai casting: tanti, a volte ravvicinati fra loro, e NON PAGATI. La partecipazione al
casting, infatti, e' l'equivalente di un colloquio di lavoro: nessuno - ne'
l'agenzia ne' il cliente - paghera' mai i bambini per la partecipazione ai
casting.
Occorre quindi valutare con attenzione che tipo di impatto puo' avere questo con
le normali attivita' del bimbo, tenendo presente - come accennato in apertura -
che praticamente mai questo genere di attivita' garantisce un qualche futuro al
bambino.
E' inoltre impensabile la partecipazione continua a casting che si
tengono in citta' diverse da quella in cui si vive.
Vivendo e lavorando in provincia, per la modella ed il modello restano
percorribili solo canali "secondari", come quelli citati nel
paragrafetto "Dove abiti?".
Difficilmente la richiesta e' importante nella determinazione del
costo.
Normalmente le agenzie stabiliscono un prezzo in funzione del budget. Questo
accade perche' spesso i genitori si offrono per questo servizio perche' da esso
trovano un giovamento personale: "il mio bambino č cosė bello e
simpatico che ha fatto la pubblicita' per..." . Sono le agenzie che
stabiliscono il prezzo che puo' variare tra i 130 euro della 1/2 giornata e i
350 euro per la giornata intera. I diritti di utilizzo non hanno normalmente un
valore di listino ma sono concordati di volta in volta.
(testo redatto in collaborazione con il fotografo di bimbi Enrico Scaglia, www.photoscaglia.com)