IL TARIFFARIO ERA STATO
IMBAVAGLIATO...
MA ORA RINASCE MIGLIORE!
Perche' altri tariffari vengono lasciati in essere.
Chi voleva segnalare il tuo dissenso.
Gli autoritratti dei soci "imbavagliati".
COSA ERA SUCCESSO.
Il
Tariffario era stato censurato
dall'Autorita' Antitrust.
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In attuazione delle Direttive Europee, ed in
relazione all'articolo art. 2 legge
287/1990 il Tariffario e' stato ritenuto in grado di "fissare
direttamente o indirettamente i prezzi d'acquisto o di vendita ovvero altre
condizioni contrattuali", e come tale e' stato considerato non
accettabile, perche' in grado di falsare le normali dinamiche della libera
concorrenza.
Successivamente al giorno 8 giugno 2006, quindi, il Tariffario professionale
fotografico di riferimento NELLA SUA VECCHIA FORMA TABELLARE non viene piu' diffuso, in quanto ritenuto
incompatibile con la legge 287/90 sulla libera concorrenza.
Non solo; in nome della stessa Legge, l'Associazione e' stata obbligata a modificare l'articolo 5 del suo codice deontologico, che - pur senza indicare come obbligatoria l'applicazione di alcuna tariffa - indicava che i Soci dell'Associazione si dovevano impegnare a non effettuare vendite sottocosto, e/o a non cedere servizi in omaggio per un ammontare superiore al 5% del valore del proprio fatturato.
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Come
Garibaldi, 140 anni fa, nel 1866, rispondiamo: "Obbedisco".
Rispettiamo l'autorita' e conseguentemente le indicazioni dell'Antitrust (Autorita' Garante della Libera
Concorrenza e del Mercato), anche se non condividiamo le modalita' di
applicazione della legge.
Richiesta del Garante (come indicate nel verbale sintetico per il Procedimento DC/4999) | Nostro soggettivo parere |
a) Modificare il Tariffario, eliminando tutte le parti in cui sono indicate tariffe relative ai servizi fotografici. | Riteniamo
che un Tariffario come quello tacitato sia sempre stato un aiuto per
entrambe le parti, e mai uno strumento di coartazione del mercato. Riteniamo che la "liberta' nella concorrenza" sia un concetto assolutamente condivisibile, ma che l'estensione dello stesso fino al punto di cancellare - demonizzandole - anche le semplici tracce di orientamento sia, a nostro parere, una distorsione di tale concetto. Riteniamo che gli effetti auspicati dall'Antitrust (miglioramento dell'elasticita' del mercato e della trasparenza nella concorrenza) non vengano raggiunti mediante un'applicazione cosi' restrittiva e totalitarista della Legge, il cui spirito - a nostro avviso - avrebbe dovuto essere quello di impedire le distorsioni e gli eccessi, non di ingenerare una sorta di "proibizionismo" sulle indicazioni. |
b) eliminare le disposizioni che fissano il limite massimo di eventuali omaggi, i limiti massimi degli sconti praticabili e il divieto di vendite sottocosto. | La richiesta dell'Antitrust sostanzialmente impone di eliminare dal nostro Codice Deontologico la norma che chiede al Socio di non effettuare vendite sottocosto, e il tetto del 5% di prestazioni gratuite. Riteniamo che considerare una norma di autoregolamentazione come questa (che chiede di non vendersi sottocosto) sia indicativo di un'applicazione a nostro avviso eccessivamente letterale ed estensiva della Legge. (Vedi la nota piu' sotto). |
c) fare presente agli Iscritti che: l'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato ha piu' volte ribadito che la fissazione o l'indicazione di tariffe, ancorche' indicate tra un tetto minimo ed un tetto massimo e ancorche' suggerite, e' incompatibile con la legge 287/90. | "Obbediamo". Nell'obbedire, pero', non concordiamo. In un settore gia' allo sbando come quello fotografico, la forzosa ed artificiosa mancanza di punti di riferimento accentuera' una concorrenza che - piu' che "libera" - si trasforma in ignorante e decerebrata, favorendo fra gli operatori atteggiamenti tariffari suicidi e, in ultima analisi, questi si': scorretti. Liberta' di movimento, va bene, ma perche' proibire l'uso delle bussole, in nome di questa liberta'? A nostro parere, impedire di segnalare semplicemente le tracce dei valori dei diritti di utilizzo, ed arrivare a far cancellare dal nostro codice deontologico la norma che condannava la "vendita sottocosto" significa indicare come valore assoluto la liberta' di mercato anche quando questa liberta' diventi confusione disinformata. A questa stregua, anche l'entropia e l'evolversi dell'universo verso il caos distruttivo, sono "libera concorrenza". Totalmente libera, ma non per questo buona. |
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Ciononostante, riconosciamo l'Autorita' dell'Antitrust in materia, e - pur non condividendo - ne rispettiamo le regole e l'interpretazione della Legge.
NOTA
SUL CODICE DEONTOLOGICO
Il "vecchio" testo del Codice Deontologico, come l'Antitrust ha fatto
cancellare, recitava: "Le prestazioni dei fotografi devono essere
concesse nel rispetto delle regole di corretta concorrenza commerciale.
Ciascun fotografo si impegna a non cedere le sue prestazioni sottocosto,
intendendo per "operazioni sottocosto" quelle determinate su
tariffe giornaliere od unitarie non sufficienti a coprire le spese annuali
di gestione dell'attività, comprensive di un adeguato compenso per
l'operatore. Non è lecita alcuna vendita o prestazione di servizi
sottocosto; è tuttavia possibile concedere gratuitamente le proprie
prestazioni, limitatamente a casi motivati ed eccezionali, comunque non
eccedenti il 5% delle prestazioni effettuate a pagamento, su base annua."
L'articolo 5 del Codice Deontologico viene ora modificato in: "Le prestazioni dei fotografi devono essere concesse nel rispetto delle regole di corretta concorrenza commerciale. Ciascun fotografo si impegna a valutare con attenzione i propri livelli di costi e ricavi, ed a stabilire le proprie tariffe professionali in modo da non generare distorsioni del mercato".
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1) A partire dalle ore 24.00 del 8
giugno 2006 il Tariffario NELLA SUA VECCHIA FORMA TABELLARE non e' piu' diffuso .
2) E' stato elaborato e diffuso il nuovo "usi
e consuetudini tariffarie in fotografia professionale, che riporta le indicazioni utili per determinare
in modo corretto le proprie tariffe, senza tuttavia espressamente indicare cifre
a proposito.
3) A partire dal 10 ottobre 2007, con espressa ammissione di fattibilita' da parte
della stessa Autorita' Garante, e' stato posto a disposizione del pubblico un software utilizzabile
on-line a www.tariffario.org che consente la determinazione di tariffe sulla base di parametri
soggettivi inseriti dal singolo professionista. Citando la lettera del
verbale del procedimento CD/4999, fra le soluzioni ammissibili (proposte dalla
nostra associazione in alternativa al tariffario): "un sistema che
permette di giungere ad identificare la parcella di una singola prestazione,
mediante l'utilizzo di un software sulla base del quale il fotografo inserisce,
per ciascuna voce relativa a specifiche situazioni/costi/esigenze, un proprio
valore di riferimento. Si tratta di una modalità che permette l'individuazione
di parcelle adattate ai casi singoli".
4) A partire dalle ore 24.00 del 8 giugno 2006 l'articolo 5 del
Codice Deontologico e' passato dalla versione originaria a quella richiesta dal
Garante:
Il "vecchio" testo del Codice
Deontologico, come l'Antitrust ha fatto cancellare, recitava: "Le prestazioni dei fotografi devono essere
concesse nel rispetto delle regole di corretta concorrenza commerciale.
Ciascun fotografo si impegna a non cedere le sue prestazioni sottocosto,
intendendo per "operazioni sottocosto" quelle determinate su
tariffe giornaliere od unitarie non sufficienti a coprire le spese annuali
di gestione dell'attività, comprensive di un adeguato compenso per
l'operatore. Non è lecita alcuna vendita o prestazione di servizi
sottocosto; è tuttavia possibile concedere gratuitamente le proprie
prestazioni, limitatamente a casi motivati ed eccezionali, comunque non
eccedenti il 5% delle prestazioni effettuate a pagamento, su base annua."
L'articolo 5 del Codice Deontologico e' stato modificato in: "Le prestazioni dei fotografi devono essere
concesse nel rispetto delle regole di corretta concorrenza commerciale.
Ciascun fotografo si impegna a valutare con attenzione i propri livelli di
costi e ricavi, ed a stabilire le proprie tariffe professionali in modo da non
generare distorsioni del mercato".
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PERCHE' ALTRI TARIFFARI VENGONO LASCIATI IN ESSERE
La prima - istintiva - constatazione e': "Ma perche' "censurare" proprio il nostro tariffario, quando esistono, ben visibili ed anche imposti, tariffari come quelli degli avvocati, dei notai, dei commercialisti, eccetera?"
La risposta e' che tariffari come quelli sono istituiti per
Legge (appunto, la legge istitutiva dei singoli Ordini Professionali). Fintanto
che gli ordini restano in essere e quindi e' in vigore la legge che prevede il
relativo tariffario, questo resta in uso.
L'autorita' Antitrust si sta muovendo - da anni - per contrastare l'esistenza di
tali "privilegi".
Clicca qui per vedere una parte della nutritissima documentazione. Fra le altre osservazioni, si legge, in una relazione del Garante: Al riguardo infatti deve essere considerato che per le professioni per le quali la legge prevede che le tariffe siano deliberate dall’ordine (notai, avvocati), le stesse risultano sottratte a qualsiasi controllo di merito dell’amministrazione vigilante.
Un Albo anche per i fotografi?
Stiamo da tempo seguendo l'ipotesi di Riconoscimento della
nostra professione anche in assenza di un albo professionale (che non viene
istituito perche' nuovi Albi possono nascere solo a difesa della comunita',
della societa' nel suo complesso, e NON di specifiche categorie.
Trovi indicazioni su questo aspetto a:
http://www.fotografi.org/riforma_professioni_vietti.htm
D'altra parte, il Garante del Mercato si muove anche CONTRO questa ipotesi (clicca qui)
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CHI VOLEVA SEGNALARE IL SUO DISSENSO
I giochi sono ormai fatti, nel senso che l'Autorita' Garante -
istituzionalmente, conferma che non accetta nessun tariffario concepito con
indicazione espressa dei prezzi.
Abbiamo peraltro individuato le strade
alternative che abbiamo posto in essere: un libretto a stampa, le indicazioni di
fondo, ed in un software on-line l'aiuto a determinare le tariffe.
Entrambe sono liberamente fruibili (dietro semplice registrazione gratuita) a:
Se vuoi unirti a noi, con chi ha segnalato e segnala il suo dissenso e
disagio al modo con cui viene data applicazione restrittiva della legge (a nostr
modo di vedere, una sorta di "assolutismo" della
norma a favore della concorrenza), invia anche tu il tuo autoritratto
imbavagliato, come quelli che vedi a questa pagina: www.fotografi.org/bavaglio/imbavagliati.htm
autoritratti dei soci imbavagliati - clicca
qui
Con questi ritratti
esprimiamo il nostro disagio e la sensazione di non sentirci realmente
tutelati, da un'applicazione cosi' "assolutista" della norma che, a
nostro parere, trasforma una legge giusta, che dovrebbe impedire le distorsioni
di mercato, in uno strumento oscurantista e in grado di generare lui stesso,
paradossalmente, le distorsioni che vorrebbe evitare.
In un settore gia' allo sbando come quello fotografico, la forzosa ed
artificiosa mancanza di punti di riferimento accentuera' una concorrenza che -
piu' che "libera" - si trasforma in ignorante e decerebrata,
favorendo atteggiamenti tariffari suicidi e, in ultima analisi, questi si':
scorretti.
Liberta' di movimento, va bene, ma perche'
proibire l'uso delle bussole, in nome di questa liberta'?
A nostro parere, impedire di segnalare semplicemente le tracce dei valori dei
diritti di utilizzo, ed arrivare a far cancellare dal nostro codice deontologico
la norma che condannava la "vendita sottocosto" significa indicare
come valore assoluto la liberta' di mercato anche quando questa diventa
confusione disinformata.
A questa stregua, anche l'entropia e l'evolversi dell'universo verso il caos
distruttivo, e' "libera concorrenza". Totalmente libera, ma non
per questo buona.
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(se sei un fotografo professionista e vuoi chiedere di essere ammesso come socio, clicca qui)
CINQUECENTOCINQUANTAQUATTRO LETTERE GIUNTE
Per chiedere al Garante di non decretare l'oscuramento del tariffario...
Se vuoi unirti a noi, con chi ha segnalato e segnala il suo dissenso e disagio al modo con cui viene data applicazione restrittiva della legge (a nostr modo di vedere, una sorta di "assolutismo" della norma a favore della concorrenza), invia anche tu il tuo autoritratto imbavagliato, come quelli che vedi a questa pagina: www.fotografi.org/bavaglio/imbavagliati.htm
autoritratti dei soci imbavagliati - clicca
qui
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Hanno a suo tempo parlato di questa cosa le testate on line:
Jumper - http://www.jumper.it/sj/Sunday47.html
Worldmagazine http://www.worldmagazine.it/news-223.html
PMstudioNews: http://www.pmstudionews.com/newsletter/PMSnews_foto_02_06.pdf
ed i forum di discussione (segnalaci se ne conosci altri):
http://www.tarantovillage.it/forum/viewtopic.php?t=443