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Il testo che segue e' la riproduzione integrale dell'allegato alla Circolare 295E-98 che indica la metodologia di controllo nelle verifiche fiscali alle attivita' di commercio di materiali di otticha e fotografia. Cliccando QUI e' possibile avere un breve commento di TAU Visual a tali indicazioni.


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Metodologie di controllo

COMMERCIO DI MATERIALE PER OTTICA E FOTOGRAFIA

Codice attività: 52.48.2

Indice

1. PREMESSA

1.1 Individuazione del settore

1.2 Consuetudini commerciali

1.3 Modalità di pagamento da parte della clientela

1.4 Ricarichi rilevati

1.5 Dati sul settore dell’anno 1994

2. ATTIVITÀ PREPARATORIA AL CONTROLLO

2.1 Interrogazioni dell’Anagrafe Tributaria

2.2 Interrogazioni della C.C.I.A.A.

2.3 Altre interrogazioni, consultazioni e visure

3. METODOLOGIA DEL CONTROLLO

3.1 L’accesso

3.2 Controlli formali

3.3 Controllo del volume d’affari

3.3.1 - Tipologie di evasione

3.3.2 - Ricerca e valutazione degli indizi di evasione

3.3.3 - Prospetto degli indizi di evasione

3.3.4 - Quantificazione dei ricavi omessi

3.3.5 - Ricostruzione indiretta dei ricavi

 

3.4 Controlli alternativi ed ulteriori elementi di valutazione

3.4.1 - Indice di produttività per addetto

3.4.2 - Altri controlli

 

3.5 Le indagini bancarie

3.5.1 - Richiesta al contribuente degli estremi identificativi dei conti

3.5.2 - Richiesta della copia dei conti agli istituti di credito e finanziari

 

CHECK LIST

 

1. PREMESSA

1.1 Individuazione del settore

Il settore individuato dal codice attività 52.48.2 (che differisce dal codice di attività 33.40.2 confezionamento ed approntamento di occhiali da vista e lenti a contatto) si presenta molto eterogeneo per la varietà di altri generi merceologici, affini o collaterali ai prodotti ottici, spesso presenti insieme a questi.

Relativamente ai prodotti commercializzati, sono generalmente usate le seguenti distinzioni:

Sotto l’aspetto dimensionale ed organizzativo il settore comprende:

La realtà più diffusa è quella del negoziante che si avvale della presenza di un ottico optometrista. Questi provvede alla qualificazione e misurazione del difetto visivo, ed a far approntare, con le tecniche proprie dell’arte ottica, gli occhiali da vista e le lenti graduate, come pure l’adattamento delle lenti a contatto; per tutte queste attività è tenuto, ai sensi dell’art. 140 del T.U. delle leggi sanitarie, a munirsi di licenza rilasciata da apposite scuole e ad iscriversi nello speciale Albo esistente presso l’Ufficio del medico provinciale.

Gli ottici optometristi che esercitano attività commerciale devono richiedere l’iscrizione nel registro delle imprese (per l’esercizio dell’attività commerciale) e presentare denuncia al Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative tenuto presso le Camere di Commercio.

Per l’esercizio dell’attività possono essere presenti le seguenti attrezzature:

1.2 Consuetudini commerciali

I prezzi di vendita al pubblico delle montature e delle lenti sono esposti su cataloghi delle singole case produttrici e, per le montature, anche sui cartellini apposti sulle singole protesi.

Le riparazioni di occhiali sono molto limitate e comportano interventi che richiedono pochi minuti: pertanto, vengono in genere rese gratuitamente per motivi di opportunità commerciale. Riparazioni più complesse vengono, invece, commissionate ad apposite ditte artigiane.

Il compenso relativo alle prove di acutezza visiva, effettuate con l’ausilio di idonea strumentazione, è generalmente ed indistintamente inglobato nel prezzo delle protesi; tuttavia, laddove venisse fatto pagare a parte, bisognerà accertare che il compenso non sfugga alla registrazione quale corrispettivo.

Non risultano operanti esercizi aderenti a catene di franchising, ma esistono negozi di marchi affermati presenti in più località.

Gli operatori di questo settore devono essere muniti di licenza comunale per il commercio, tab. XIV cat. 7 - gruppo H7.

1.3 Modalità di pagamento da parte della clientela

In funzione del volume di acquisti effettuato dai consumatori, vengono utilizzati tutti i mezzi di pagamento, e precisamente:

1.4 Ricarichi rilevati

Da rilevazioni effettuate in occasione di verifiche eseguite presso operatori di alcune grandi città, è risultato che i ricarichi applicati ai prodotti commercializzati si attestano orientativamente sulle seguenti percentuali:

PRODOTTI

Ricarico percentuale

Note

Occhiali da sole:

 

 

Modelli super (grandi griffe)

  •  
  •  
  •  

250 -300%

Modelli "griffati" (fascia medio - alta)

200 - 300%

Modelli non firmati (fascia media)

50 - 200%

Modelli fascia bassa

150 - 250%

Montature

107 - 420%

ricarico medio 190%

Lenti

100 - 180%

Liquidi per lenti

52 - 104%

Trattamento pellicole fotografiche

35 - 75%

Pellicole

20%- 30%

Pile per foto/ottica

77%

Macchine fotografiche

17 - 22%

Album foto per servizi matrimoniali

50%

I ricarichi suindicati sono meramente indicativi e potranno essere smentiti da riscontri effettuati presso l’esercizio verificato.

Nel settore non esistono vendite promozionali, ma solo generiche offerte di sconti. Nelle grandi città, ed al solo fine di attrarre clientela, sono state riscontrate forme di incentivazione nei confronti di dipendenti di grandi gruppi, con sconti che possono raggiungere, al massimo, il 30% sulle lenti ed il 40% sulle montature.

Si ribadisce che non sempre esistono vere e proprie convenzioni, ma solo generiche offerte veicolate attraverso i circoli ricreativi aziendali.

1.5 Dati sul settore dell’anno 1994

Si riporta qui di seguito la distribuzione regionale degli esercenti l’attività di commercio per ottica, fotografia, cinematografia, strumenti di precisione:

Regione

NUMERO DI ESERCIZI PRESENTI NELLA REGIONE

Piemonte

1.522

VALLE D’AOSTA

52

LOMBARDIA

3.056

TRENTINO alto ADIGE

708

VENETO

2.171

Friuli Venezia Giulia

455

Liguria

324

Emilia Romagna

1.659

toscana

1.331

Umbria

341

marche

638

Lazio

1.700

Abruzzo

545

Molise

98

Campania

1.970

Puglia

1.297

Basilicata

199

Calabria

654

Sicilia

1.648

Sardegna

440

Totale ITALIA

20.808

 

Fonte: ISTAT - volume "Statistiche del Commercio interno".

 2. ATTIVITÀ PREPARATORIA AL CONTROLLO

2.1 Interrogazioni dell’Anagrafe Tributaria

Prima di procedere all’accesso, si dovranno acquisire, mediante interrogazione al terminale, le seguenti informazioni:

 

se trattasi di società:

 

se trattasi di persona fisica:

per tutte le tipologie di soggetti:

L’acquisizione dei suddetti dati consente ai verificatori di:

 

2.2 Interrogazioni della C.C.I.A.A.

E’ opportuno riscontrare i dati acquisiti dall’interrogazione all’A.T. con i dati desunti dalla banca dati della Camera di Commercio, relativamente a:

In presenza di elementi indiziari che fanno sospettare una dubbia solvibilità da parte del contribuente (esistenza di c/c bancario perennemente in rosso, forti debiti nei confronti dei fornitori in misura superiore a quanto i termini di dilazione esposti in fattura lascerebbero supporre oppure presenza di interessi di mora tra i costi di esercizio), è utile conoscere se egli ha avuto protesti di effetti, sia nella provincia di residenza che nel resto d’Italia, per valutare sia lo stato di salute dell’azienda che la prevedibile proficuità dell’azione accertatrice.

I dati desumibili presso la Camera di Commercio ed in particolare quelli relativi all’esistenza di protesti a carico dell’impresa (del titolare oppure dai soci) sono dall’8 luglio 1998 a disposizione di tutti gli uffici finanziari tramite la linea di interrogazione "collegamenti telematici" (comunicazione C.I. 13/8810386).

2.3 Altre interrogazioni, consultazioni e visure

Può essere altresì utile acquisire dati e notizie:

 

3. METODOLOGIA DEL CONTROLLO

3.1 L’accesso

Al momento dell’accesso, oltre ad acquisire la documentazione contabile obbligatoria, si procederà a:

Esistono sul mercato appositi programmi per computer, dedicati alla gestione dei negozi di ottica, contenenti in genere anche utili informazioni ai fini del controllo (anagrafica Clienti, anagrafica Lenti e semilavorati, agenda appuntamenti e scadenziario, ecc. );

    1. orari di apertura al pubblico e giorni di chiusura settimanale e per ferie estive;
    2. misura dei ricarichi applicati alle varie categorie merceologiche;
    3. misura e modalità di riconoscimento degli sconti (pubblicità svolta attraverso volantini inviati ai circoli ricreativi aziendali, oppure pubblicità radiofonica );
    4. prezzi praticati al pubblico.

E’ opportuno rilevare i prezzi praticati al momento dell’accesso e stabilire successivamente, in contraddittorio con il contribuente, quelli praticati nell’anno da verificare.

Si riporta di seguito un facsimile di prospetto utilizzabile per la verbalizzazione degli elementi di cui ai punti b) , c) e d):

 

In contraddittorio con la parte, il giorno ___/___/______ vengono rilevati i seguenti elementi relativi ai prodotti venduti nell’esercizio denominato _______________________,

via _____________________________________ a _________________________________

 

 

M E R C I / SERVIZI

Prezzi 199__*

lordo I.V.A.

Prezzi 199__^

lordo I.V.A.

Aliquota

I.V.A.

Prezzi 199__^

netto I.V.A.

SCONTI

RICARICO

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Montatura mod. .............

Lenti .................................

Lenti .................................

Lenti .................................

Lenti .................................

Lenti .................................

Lenti monouso................

Occhiali da sole:

 

 

Modelli super

  •  

Modelli "griffati"

Modelli non firmati

Modelli fascia bassa

Liquidi per lenti

Liquidi per lenti

Liquidi per lenti

Liquidi per lenti

Liquidi per lenti

Macchina fotogr............

n.b.: in caso di variazione dell’aliquota I.V.A. nel corso dell’anno da verificare, ai fini dello scorporo dei prezzi lordi, e per pura praticità, può essere anche utilizzata l’aliquota più favorevole al contribuente.

Legenda:

* = anno di accesso;

^ = anno da verificare.

 

3.2 Controlli formali

E’ necessario verificare l’esistenza, la bollatura (vidimazione iniziale) e l’aggiornamento di tutti i libri contabili obbligatori.

Seppure il controllo dovrà incentrarsi soprattutto sugli aspetti fondamentali della gestione e sulle eventuali irregolarità sostanziali, la constatazione di violazioni contabili "gravi, numerose e ripetute" può costituire il presupposto per il ricorso al metodo induttivo di accertamento e consentire al verificatore l’utilizzo di presunzioni non qualificate.

3.3 Controllo del volume d’affari

3.3.1 - Tipologie di evasione

La registrazione dei ricavi avviene con un sistema misto, ossia mediante rilascio di scontrino e contemporanea emissione di fattura nei casi in cui il consumatore debba documentare l’acquisto.

Relativamente alla registrazione delle vendite, esiste un conflitto di interessi col consumatore, in quanto le spese sostenute per l’acquisto delle protesi visive e dei liquidi detergenti costituiscono oneri deducibili dal reddito complessivo.

Il conflitto di interessi tuttavia opera solo parzialmente dal momento che in occasione di controlli sono stati riscontrati diffusi fenomeni evasivi.

Porre particolare attenzione nel controllo delle attività che comprendono anche la rivendita di materiale fotografico usato, in quanto la mancanza di supporti documentali o di un registro obbligatorio in cui annotare i pezzi depositati in conto vendite, facilita l’omessa registrazione di corrispettivi.

Le tipologie di evasione più frequenti sono:

Questo metodo di evasione consente di:

 

3.3.2 - Ricerca e valutazione degli indizi di evasione

Il controllo deve puntare sulle incongruenze di carattere documentale e contabile.

Il verificatore deve concentrarsi nella ricerca e nella valutazione degli indizi o prove di evasione al fine di dimostrare l’inattendibilità sostanziale delle risultanze contabili e procedere alla rettifica dei corrispettivi.

A titolo indicativo si fornisce un elenco degli elementi indiziari più caratteristici del settore e sintomatici dell’esistenza di corrispettivi e/o acquisti non contabilizzati:

 

3.3.3 - Prospetto degli indizi di evasione

 

FONTI

INDIZI

TIPO EVASIONE

Controllo di cassa al momento dell’accesso

  • consistenza di cassa superiore agli importi registrati

1. Sottofatturazione

Copie commissioni

  • presenza di riferimenti ad acconti non "scontrinati"

1. Sottofatturazione

Registro dei corrispettivi

  • maggiori volumi di vendite rea- lizzate negli ultimi 3 giorni dei pe- riodi di liquidazione Iva e del mese di dicembre

1. Sottofatturazione

Giornale di fondo scontrini

  • emissione di scontrini concen- trata negli ultimi 3 anni del periodo di liquidazione Iva (mensile e trimestrale)

1. Sottofatturazione

Fatture emesse , prezzi esposti e listini interni

rispetto a

Fatture di acquisto

  • percentuale di ricarico superiore a quella risultante dalla contabilità, rettificata con sconti dichiarati dalla parte (se credibili) in sede di accesso

1. Sottofatturazione

Registri Iva e

Copie dichiarazioni Iva ultimi 2 anni

  • ridottissimi saldi a debito nelle liquidazioni periodiche e nelle di- chiarazioni annuali

1. Sottofatturazione

 
  • frequenti saldi a credito nelle liquidazioni periodiche e nelle dichiarazioni annuali

2. Magazzino gonfiato

Conti Cassa e Banche

  • presenza di numerosi accrediti con causale diversa da incassi, qua- li: finanziamenti provenienti da soci o titolare

2. Magazzino gonfiato

 
  • giacenze di cassa consistenti ed inutilizzate;
  • prestiti ai soci o al titolare, ovvero prelievi bancari a favore di questi

3. Acquisti e vendite in nero

Libro inventari,

bilancio,

schede contabili

  • indice di rotazione di magazzino basso, rispetto a quello medio del settore desumibile dalle interrogazioni selettive A.T.;
  • descrizione sommaria e classificazione poco analitica delle rimanenze

2. Magazzino gonfiato

Inventario fisico al momento dell’accesso

  • minori quantità di merci rinvenute rispetto al magazzino ricostruito dalla contabilità;

2. Magazzino gonfiato

 
  • maggiori quantità di merci rinvenute rispetto al magazzino ricostruito dalla contabilità;

3. Acquisti e vendite in nero

Archivi informatici

  • elenchi di incassi, pagamenti, nomi ed altro non riscontrabile in contabilità

3. Acquisti e vendite in nero

 

3.3.4 - Quantificazione dei ricavi omessi

distinguere i seguenti casi:

 

3.3.5 - Ricostruzione indiretta dei ricavi

Per la quantificazione dei ricavi si dovranno preventivamente determinare i quantitativi di merci consumate per tipologia di prodotto, attraverso il controllo del carico di magazzino, tenendo conto anche degli acquisti non fatturati e delle differenze inventariali.

Il controllo del magazzino può essere fatto per intero o a campione. La scelta relativa non può essere predeterminata, ma adottata caso per caso in funzione della situazione concreta e del tempo a disposizione dei verificatori.

Quando è possibile, è preferibile inventariare l’intero magazzino per confrontare i valori contabili con quelli riscontrati.

Negli esercizi di piccola/media dimensione, la rilevazione delle merci fisicamente presenti nel luogo di esercizio dell’attività, ed eventualmente nel magazzino, richiede al massimo un paio di giorni di lavoro da parte di una coppia affiatata di verificatori dotati di computer portatile e foglio di lavoro elettronico.

Nei casi in cui sia possibile dimostrare che, nell’anno da verificare, le giacenze di magazzino sono inattendibili, si assumeranno come Consumi gli acquisti dell’anno, aumentati degli eventuali decrementi di magazzino risultanti dalle scritture contabili.

Quando si opta per il metodo a campione, il controllo delle giacenze deve essere effettuato scegliendo, in contraddittorio con la parte, le categorie di merci più rappresentative e che hanno fornito il maggior concorso al fatturato.

Una volta effettuata tale operazione, si potrà procedere alla ricostruzione del volume d’affari applicando al costo delle merci consumate, per ogni tipologia di prodotto, il relativo ricarico praticato.

Occasionalmente e specie nelle località dove non esistono già strutture ad hoc, le organizzazioni commerciali che vendono prodotti otofonici sono soliti appoggiarsi a negozi di ottica per propagandare e commercializzare la loro merce. In caso di conclusione di affari, al negoziante ospitante viene riconosciuta una provvigione.

Negli esercizi di maggiori dimensioni, ove la varietà delle montature è molto ampia, il ricarico può essere calcolato con riferimento a un campione significativo di prodotti individuati, anche in contraddittorio con il contribuente, non tanto in base alla tipologia merceologica, quanto piuttosto in base alla percentuale di ricarico praticata.

Il ricarico medio ponderato può essere calcolato come segue:

 

n

S (R x p)

1

Rmp

=

-----------

100

dove:

Rmp = ricarico medio ponderato

n = numero degli articoli considerati

R = ricarico dell’articolo considerato

p = incidenza o peso del costo del venduto dell’articolo sul costo del venduto totale (o sul costo del venduto totale del campione se l’indagine è di carattere campionario).

Ad esempio, nel caso di un campione composto da 3 articoli a) b) c) che presentano ciascuno un ricarico, rispettivamente, del 100%, 150%, 200% ed un’incidenza sul costo del venduto totale (del campione) del 30%, 50% e 20%, il ricarico medio ponderato è uguale a:

 

(Raxpa)+(Rbxpb)+(Rcxpc)

(100x30)+(150x50)+(200x20)

------------------------------------

=

---------------------------------------

=

145%

100

100

 

 

 

3.4 Controlli alternativi ed ulteriori elementi di valutazione

3.4.1 - Indice di produttività per addetto

Il numero di addetti all’interno dell’attività è, evidentemente, in stretta correlazione con la dimensione della stessa.

Potrebbe, dunque, essere utile calcolare l’apporto di ciascun addetto in termini di ricavi:

 

Ricavi al netto dell’I.V.A.

I

=

-------------------------------------

numero addetti

dove:

I = indice di produttività per addetto.

Il risultato di detto rapporto dovrà essere coerente con l’assunto logico secondo cui ad ogni addetto devono corrispondere ricavi che consentano un margine sufficiente a coprire almeno la rispettiva remunerazione.

A tal fine, sarà utile determinare l’intero costo aziendale per i dipendenti e la remunerazione corrisposta agli addetti.

Ogni volta che ci si trova di fronte ad un costo per addetto sproporzionato rispetto al fatturato prodotto per l’azienda sarà necessario indagare su eventuali vendite "in nero".

Al fine di valutare l’attendibilità complessiva delle risultanze contabili, gli indici relativi al ricarico, alla rotazione del magazzino ed alla produttività per addetto possono essere raffrontati con quelli medi della categoria di appartenenza elaborati dal Centro informativo del Dipartimento delle Entrate, con riferimento a gruppi di esercizi omogenei per classe di ricavi e collocazione territoriale.

3.4.2 - Altri controlli

Un’ultima serie di elementi e di analisi possono essere utilizzati per riscontrare l’attendibilità della dichiarazione, ovvero la congruità minima di quanto accertato, attraverso due procedimenti.

Si può, ad esempio, porre a confronto la redditività dichiarata con quella conseguibile da un impiego alternativo privo di rischio, del capitale ricavabile dalla vendita dell’esercizio, cui va sommata la retribuzione figurativa dell’imprenditore e degli eventuali soci direttamente impegnati nell’azienda.

Si può altresì raffrontare il reddito dichiarato con quello conseguibile dalla locazione dell’azienda o anche soltanto dei locali di proprietà ove viene svolta l’attività, sommato alla retribuzione figurativa del titolare.

Differenze contrarie ad ogni logica economica e perduranti nel tempo, dovrebbero rafforzare il giudizio di inattendibilità sostanziale delle risultanze contabili ovvero meglio convalidare la ricostruzione dei ricavi operata con gli elementi ed i controlli descritti nei precedenti paragrafi.

E’ evidente, infatti, che attività svolte in zone particolarmente vantaggiose (ad esempio, all’interno di un centro commerciale oppure nelle strade del centro di una città) potrebbero produrre redditi elevati anche in caso di affitto (dei locali e/o delle licenze); il reddito derivante dalla gestione diretta dovrebbe essere quindi proporzionato agli ipotetici canoni di locazione.

Un’altra circostanza sintomatica dello stato di salute dell’attività è inoltre costituita dalla frequenza nel rifacimento degli arredi, dal loro pregio e dal loro costo.

Si dovranno, infine, valutare le manifestazioni di capacità contributiva (possesso d’auto, di imbarcazioni, acquisti di immobili, etc.) particolarmente stridenti con l’ammontare del reddito dichiarato.

In tal caso, soprattutto, qualora non sia stato possibile effettuare una convincente ricostruzione del volume d’affari, si potrà procedere da parte dell’Ufficio, sia pure ai soli fini dell’imposizione diretta, all’accertamento sintetico del reddito complessivo secondo la procedura di cui all’art. 38, comma 4 del D.P.R. n. 600/73, nei confronti del titolare persona fisica ovvero dei soci.

3.5 Le indagini bancarie

Gli accertamenti bancari costituiscono uno strumento molto incisivo per l’esame della posizione fiscale del contribuente, in particolare delle persone fisiche, delle associazioni tra professionisti, delle società di persone e delle società di capitale a ristretta base azionaria.

Il loro impiego comporta tuttavia un notevole assorbimento di capacità operativa e deve quindi rispondere a principi di economicità e di prevedibile proficuità dell’azione di controllo.

L’indagine bancaria è certamente consigliabile in presenza di gravi indizi di evasione, ovvero qualora permanga un significativo divario tra il volume d’affari ed i redditi accertati con la metodologia in precedenza descritta e quanto fondatamente attribuibile al contribuente sulla base delle condizioni di esercizio dell’attività, della sua potenziale capacità reddituale, della consistenza del suo patrimonio ovvero di altri elementi di valutazione.

Peraltro, la legge 28 dicembre 1995, n. 549 consente di graduare l’indagine in relazione sia all’entità degli indizi di evasione riscontrati che alle esigenze di progressivo approfondimento del controllo eventualmente scaturite dall’analisi degli elementi acquisiti nel corso della verifica.

Sono quindi delineabili diversificati percorsi d’indagine, che potranno essere seguiti anche in via alternativa.

3.5.1 - Richiesta al contribuente degli estremi identificativi dei conti

(artt. 32, 1° comma n. 6-bis del D.P.R. 600/73 e 51,2° comma n. 6-bis del D.P.R. n. 633/72)

In tal caso viene richiesta alla parte, previa autorizzazione del Direttore Regionale delle Entrate, la dichiarazione della natura, del numero e degli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti con aziende di credito, con l’amministrazione postale, con società fiduciarie ed ogni altro intermediario finanziario.

Di conseguenza agli operatori finanziari segnalati dovrà essere richiesta la copia dei conti denunziati dal contribuente e l’indicazione di tutti gli altri eventuali rapporti con lui intrattenuti.

3.5.2 - Richiesta della copia dei conti agli istituti di credito e finanziari

(artt. 32, 1° comma n. 7 del D.P.R. n. 600/73 e 51, 2° comma n. 7 del D.P.R. n. 633/72)

Indipendentemente dall’esercizio della facoltà di cui al punto precedente, i verificatori possono richiedere, sempre previa autorizzazione del Direttore Regionale delle Entrate, la copia dei conti direttamente agli istituti di credito ed agli intermediari finanziari.

Tale modalità d’indagine appare particolarmente opportuna quando siano stati frapposti ostacoli all’azione dei verificatori o dell’ufficio, ovvero quando le violazioni e le omissioni e le false indicazioni contabili siano così gravi e i dati a disposizione così scarsi, da rendere difficile la ricostruzione degli imponibili fiscali.

Le indagini dovranno comunque essere condotte secondo selezionate opzioni investigative che restringano la forbice costi-benefici dell’azione di accertamento (banche che hanno sportelli nella città ove operano il contribuente e i suoi familiari più stretti, nelle province contigue, nel luogo di nascita, nella località ove possiede residenze secondarie o comunque dove si supponga l’esistenza di conti).

L’indagine può coinvolgere anche altri soggetti (familiari e non) motivatamente sospettati di essere intestatari di comodo di conti riferibili al contribuente o di cui il medesimo abbia la disponibilità.