LA FOTOGRAFIA DI MODA ITALIANA?
DOES NOT EXIST !

 

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E' un dato di fatto: in Italia, da sempre, esiste una certa esterofilia, che porta ad apprezzare ed utilizzare il lavoro di fotografi stranieri, prima di quello dei fotografi italiani.

E' una situazione comprensibile, e motivata; effettivamente nella comunicazione dell'"immateriale", l'esotismo ed il lontano hanno sempre maggior presa del nostrano e del conosciuto.
Ma, fintanto che questa situazione ha rappresentato un "disturbo di fondo", la si poteva accettare come facente parte della nostra cultura da sempre un po' esterofila.

ATTENZIONE, pero': anche a causa della passivita' con cui abbiamo sempre accettato questo fenomeno, lo stesso si e' allargato e consolidato a dismisura, fino a diventare - attualmente - non un "rumore di fondo" di simpatia per la produzione straniera, ma la nota dominante e portante della produzione editoriale.

Eppure, l'Italia rappresenta per il mondo il punto di riferimento per l'immagine, e per la moda.
E allora, perche' accettare cosi' passivamente ed in modo rassegnato che quello che rappresenta a livello mondiale la nostra fotografia - e cioe' l'editoria di moda italiana - utilizzi come quasi esclusivo riferimento una produzione straniera?
Il mondo - ma letteralmente: il Mondo! - guarda alla moda italiana come un riferimento.
L'editoria italiana e' quella che ne funge da bandiera, da vessillo, da portavoce.
Bene.
Basta provare ad acquistare una panoramica della nostra editoria di moda per rendersi conto di una situazione per certi versi imbarazzante: i fotografi italiani - pur se creativi, vivaci, colti, assolutamente introdotti nell'humus della nostra produzione creativa - sono sostanzialmente "snobbnati" dalla grande maggioranza delle pubblicazioni.

Sulla quasi totalita' delle testate che descrivono e rappresentano la nostra moda nel mondo, ai fotografi italiani viene dedicato uno spazio minimo, marginale, il piu' delle volte confinato ai servizi minori (per intenderci, quelli di "cronaca" delle notizie iniziali, o di "pack shot" delle rubriche finali, da catalogo).
L'assoluta maggioranza dei servizi "portanti" delle testate - quelli centrali, che hanno qualcosa da raccontare e certamente, da farsi notare – e' affidata tendenzialmente a fotografi stranieri; a volte, nemmeno particolarmente noti od affermati nel loro Paese. Semplicemente, non italiani, come se questo fosse l'elemento assolutamente vincente.
La produzione italiana (non sempre, ma con una sconfortante frequenza) viene relegata nella realizzazione di servizi minori.

Ecco perche' – a breve - ripeteremo l'invio di una "lettera aperta", come gia' fatto una decina di anni fa, a tutti gli operatori dell'editoria di moda italiana ed ai membri della Camera Nazionale della Moda.
Una segnalazione, un appello, che accentri l'attenzione sul fenomeno.

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LETTERA APERTA A TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE MODA

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L'Italia rappresenta per il mondo un punto di riferimento per l'immagine, la creativita' e per la moda.
D'altra parte in Italia, da sempre, esiste una spiccata esterofilia, che porta ad apprezzare, utilizzare e diffondere il lavoro di fotografi di moda stranieri, prima di quello dei fotografi italiani.
E' una situazione comprensibile; effettivamente nella comunicazione dell'"immateriale", l'esotismo ed il lontano hanno sempre maggior presa del nostrano e del conosciuto.
Inoltre, gli stimoli derivanti da culture distanti arricchiscono la narrazione.

Da alcuni anni, pero', per un numero crescente di operatori della moda la creativita' e la produzione dei fotografi italiani sembra essere molto sottovalutata.
La grande maggioranza dei servizi di moda "portanti" delle testate italiane, ed una grande parte delle campagne pubblicitarie di marchi di moda sono affidati a fotografi stranieri.
Va pero' tenuto presente che l'interlocuzione della nostra editoria NON e' solamente il mercato nazionale (effettivamente esterofilo), ma tutto il mercato mondiale, che - invece - guarda con interesse e ammirazione a cio' che l'Italia produce nel campo della moda.

In un elenco che raggruppasse gli stilisti mondialmente significativi, una percentuale molto piu' che proporzionale e' rappresentato da firme italiane. 
Di fatto, si e' venuto ad instaurare una sorta di "binomio" fra la firma italiana e la moda di livello e creativita' elevati.
Cio' che e' a firma italiana ha, agli occhi del mondo, una marcia in piu', nel campo della moda.

Riteniamo, in altre parole, che i fotografi ed autori italiani abbiano, nei confronti della platea mondiale, molto da dire, e non solo per l'oggettiva creativita' ed inventiva, ma anche perche' il "marchio" di un nome italiano e' percepito, nel mondo, come una sorta di garanzia.

Il limitarsi, in "omaggio" ad un'esterofilia tutta nazionale, ad utilizzare fotografi stranieri (il cui "sapore" sia gradito al piccolo mercato nazionale) mortifica e svilisce quella che e' una grande opportunita' della nostra produzione artistica.
Questo stato di cose provoca un danno non tanto e non solo ai creativi stessi (che trovano attenzione e credibilita' all'estero), ma a tutto il sistema moda italiano, che sembra poggiare per la comunicazione e l'immagine - che rappresentano l'essenza della moda - solo sulle menti e le energie estere.

Anche per l'immagine di moda, non e' certo vero che "Italians do it better"; ma lasciar intendere al mondo - tramite i nostri stessi canali di comunicazione - che gli italiani non lo facciano per niente, e' una mossa miope e soprattutto provinciale, appesantita proprio di quel provincialismo che si vorrebbe fingere di allontanare con il ricorso allo "straniero a tutti i costi".

Chiediamo semplicemente agli operatori della moda - che condividano questo disagio - di prestare attenzione anche ai creativi italiani, perche' abbiamo molto da imparare dagli stranieri di tutto il mondo, ma anche qualcosa da raccontare.
Come fanno loro.

 

Associazione Nazionale Fotografi Professionisti TAU Visual

www.fotografi.tv

www.fotografi.org

 

Se sei d'accordo, e vuoi firmare questa lettera aperta prima che venga inviata agli operatori, alle testate di moda ed alla Camera Nazionale della Moda, compila brevissimamente il form che trovi cliccando QUI