PETTEGOLEZZI EDITORIALI
PER I SOCI
Un servizio di segnalazione dei cambiamenti nelle redazioni, riservato ai Soci
La prima
premessa: una crisi strutturale e non contingente
La profonda difficolta' in cui versa l'editoria nel suo
complesso non e' una crisi contingente, ma strutturale. Un canale di
informazione e comunicazione funziona commercialmente se e' in grado di
catalizzare l'attenzione delle persone in modo che spendano del tempo su quel
canale. Questo permette di vendere spazi pubblicitari e innesca meccanismi che
rendono appetibile - e redditizio - quel canale.
La carta stampata manterra', certamente, alcune nicchie privilegiate e durature,
ma nell'insieme il canale e' destinato a subire l'acuirsi della gia' evidente contrazione,
a favore della Rete e della fruizione di contenuti su dispositivi mobili.
Un reporter fotografo dotato di una capacita' narrativa
"standard" e un'inventiva di livello consueto, probabilmente non avra'
possibilita' di continuare, se non affiancando all'attivita' fotografica anche
un altro lavoro, in altri campi.
Un reporter dotato di iniziativa e genio narrativo, invece, probabilmente
riuscira' a mantenere le sue posizioni, sia diversificando le collaborazioni
editoriali classiche (vedi il servizio presentato con questa email), sia
sfruttando la sua capacita' narrativa in campi diversi dall'editoria (reportages
aziendali, servizi alle aziende ed alle comunita', alle agenzie di PR, per
eventi di nicchia, ecc).
La seconda
premessa: troppi aspiranti
Una realta' con la quale tutti ci siamo prima o poi scontrati, in campo
editoriale, e' il fatto che la redazione di una qualsiasi testata e', il piu'
delle volte, l'equivalente di una roccaforte. I collaboratori sono sempre gli
stessi e, anche presentando del lavoro fotografico di qualita', e' ben raro che
la direzione rischi cambiando collaboratori.
Solitamente, i tempi di lavorazione sono serrati, e quindi quasi tutti
preferiscono andare sul sicuro.
Inoltre, le testate piu' interessanti e quelle diffuse in edicola, sono oggetto
di un continuo pellegrinaggio di aspiranti collaboratori che propongono il loro
lavoro; ora, anche supponendo di scartare chi si propone senza avere un gran che
da offrire, i collaboratori validi restano sempre inesorabilmente troppi.
Se, ad esempio, ad una rivista di moda o di viaggi si presentassero 20 nuovi
collaboratori al mese (e in realta' sono molti di piu'), e si prendesse in
considerazione solo la qualita' emergente, ad esempio uno su cinque, questi
significa che ogni anno si vedrebbero una cinquantina di validi potenziali nuovi
collaboratori.
Troppi. Decisamente troppi per "usarli" tutti, (a meno che in
redazione i collaboratori nuovi non vengano mangiati da redattori cannibali...).
Una possibile soluzione parziale
Ora, questo stato di cose e' una realta' di fatto. In editoria tradizionale, i
collaboratori potenziali sono troppi.
Non si puo' fare nulla per eliminare il problema, qualcosa puo' essere fatto per
migliorare le cose.
Tenendo conto che la genialita' creativa e soprattutto la capacita' di
progettare e di raccontare "storie" per immagini sono qualita'
rare, e che molto spesso sono qualita' che scarseggiano in chi si propone alle
redazioni, un modo per aumentare le probabilita' di iniziare una collaborazione
e' quello di proporsi ad una testata quando all'interno della stessa
avviene un avvicendamento significativo di conduzione.
E cioe', quando il cambio di proprieta', direttore, caposervizio, caporedattore
o altri personaggi in posizione chiave, turba quell'"equilibrio
statico" nei rapporti interpersonali e di lavoro che mantiene solitamente
immobile la situazione delle collaborazioni.
E' un po' come il gioco dei quattro cantoni; quando la musica si ferma e si
scambiano le sedie, e' quello il momento di cercare di conquistare un posto.
Fuor di metafora, la dinamica e' chiara. Se un nuovo direttore, o caporedattore
o caposervizio prende il posto di un precedente responsabile, e' piu' facile che
tenda a cambiare una parte dei collaboratori, senza affidarsi a tutta la
"vecchia scuderia" del responsabile precedente. Sicuramente, tendera'
a portare con se' le persone conosciute, ma se c'e' un momento di propensione
alla novita' e all'apertura verso le nuove collaborazioni, e' certamente questo.
Il supporto che offriamo
Ed ecco il servizio che mettiamo a disposizione dei Soci:
raccogliamo tutti i "pettegolezzi" editoriali (ed in genere nel
settore della comunicazione) che riusciamo ad avere, e li condividiamo. Ognuno,
poi, utilizza la segnalazione che e' piu' vicina al suo settore di
specializzazione.
Si tratta di un supporto che abbiamo gia' offerto, anni fa, e che ora
rinnoviamo, visto il periodo che richiede - da parte di chi si occupa di
editoria - un maggior dinamismo propositivo.
Sapere che un responsabile sta per cambiare o e' cambiato da poco, significa
sapere dove puo' valere la pena di proporsi.
Attenzione, pero': non ci si propone acriticamente, a pioggia,
ovunque ci sia un cambiamento.
Occorre scegliere il momento adatto, ma assolutamente e' anche indispensabile
proporre qualcosa di utile, di realmente vicino alle esigenze della testata e di
qualita'. Ed in editoria, "qualita'" e' un concetto legato
innanzitutto all'aderenza delle immagini al target dei lettori a cui la rivista
si propone, ed all'esistenza, nella proposta del fotografo, di una capacita'
progettuale che vada al di la' delle belle singole immagini.
Bisogna essere onesti; se c'e' genialita', creativita', capacita' di relazione e
determinazione, solitamente i risultati si vedono, anche se e' sempre piu'
frequente la necessita' di diversificare in campi diversi dall'editoria
classica (come accennato: reportages aziendali, servizi alle aziende ed alle
comunita', alle agenzie di PR, per eventi di nicchia, ecc).
Aiutaci anche tu
Come strumento di lavoro, raccogliamo le indicazioni ed i
"pettegolezzi" sulle cariche nel settore dell'editoria e le
cominichiamo periodicamente ai Soci.
Ma ricorda che siamo un'Associazione e che, se otteniamo dei risultati, questi
non sono dovuti solo al nostro dinamismo, ma necessariamente all'aiuto dei Soci;
per potere condividere le segnalazioni, abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti. Se
sei a conoscenza di quale imminente cambio di direzione, segnalacelo.
Le email vengono inviate direttamente ai soci.
Si tratta di un servizio riservato, destinato ai soci TAU
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