STATI GENERALI
DELLE ASSOCIAZIONI
PROFESSIONALI 2004

 


LA SCORSA EDIZIONE DELL'INCONTRO "STATI GENERALI"

Il 5 e 6 maggio 2004 si e' tenuto a Roma l'incontro degli Stati Generali delle associazioni, con il relativo confronto con le forze politiche e di governo.

la sala del convegno Colap del 5 e 6 maggio 2004 - foto Tiziana Pannunzio

La sala del convegno che ha dato impulso alla proposta di legge per la certificazione delle libere professioni - Foto di Tiziana Pannunzio

Grazie alla testimonianza dell'esistenza di oltre duemilioni e centomila professionisti rappresentati dalle associazioni facenti parte del Colap, le diverse forze sociali hanno preso atto della necessità di dare impulso all'approvazione del progetto di legge che vedrebbe - per alcune professioni o branche di esse - le Associazioni come referenti per il mercato e per lo Stato, affiancate al sistema degli Ordini professionali.

A seguito dell'incontro, Il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo in attuazione della legge 131/2003, segnando i confini per le Autonomie. Il provvedimento dovrà ora affrontare i passaggi in Conferenza Stato-Regioni e alle Commissioni parlamentari, prima del via libero definitivo.

All'incontro è emersa la necessità di una soluzione integrativa ed alternativa alla proposta di legge Vietti (voluta dagli Ordini professionali).
La scommessa di fondo e' quella di arrivare - probabilmente per mezzo di delega alle Regioni - ad un sistema di certificazione professionale che non passi piu' per i sistemi "autorizzatori" (di stampo "latino") tipico degli Ordini professionali, ma di tipo "accreditatorio" (di stampo "anglosassone") delle Associazioni regolamentate.

foto Tiziana Pannunzio Giuseppe Tesauro - presidente dell'autorità Antitrust e garante del libero mercato e della concorrenza: Gli Ordini monopolizzano, per interessi corporativi, l'accesso alle professioni, imponendo lacci e lacciuoli. 
Foto Tiziana Pannunzio.

 

foto Tiziana Pannunzio Fassino: il riconoscimento delle associazioni indispensabile per creare il sistema duale. Foto Tiziana Pannunzio.
foto Tiziana Pannunzio Rutelli: OK al testo della proposta Colap. 
Foto Tiziana Pannunzio.
foto Tiziana Pannunzio Giuseppe Lupoi, il coordinatore nazionale del comitato nazionale delle associazioni - di cui fa parte anche l'associazione nazionale fotografi professionisti TAU Visual, il Colap.
Foto Tiziana Pannunzio.

Del convegno e dell'amplissima partecipazione ed interesse si e' occupato il Sole 24 Ore con articoli sui numeri del 5, 6 e 7 maggio 2004.

Ecco un articolo di commento del Sole 24 Ore, per la penna di Maria Carla De Cesari

Professioni, allo Stato la prima mossa Primo sì al dlgs che regolamenta l'unità legislativa concorrente e fissa i principi fondamentali per le Regioni.

di Maria Carla De Cesari

I principi fondamentali stabiliti dal Centro e le esclusive dello Stato costituiscono i paletti per la potestà concorrente delle Regioni in materia di professioni. Il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo in attuazione della legge 131/2003, segnando i confini per le Autonomie. Il provvedimento dovrà ora affrontare i passaggi in Conferenza Stato-Regioni e alle Commissioni parlamentari, prima del via libero definitivo. I vertici degli Ordini tirano un sospiro di sollievo: è stato messo nero su bianco che le professioni intellettuali nelle loro peculiarità (dalla disciplina dell'esame di Stato, all'ordinamento, all'organizzazione amministrativa degli organismi esponenziali) rientrano tra le esclusive statali. Alla conferenza stampa di presentazione, il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, ha sottolineato che lo schema di decreto compie una ricognizione sui principi legislativi alla luce anche della giurisprudenza (si veda l'intervista). La riforma delle professioni, ha specificato La Loggia, potrà apportare modifiche ai principi fondamentali, che comunque dovranno sempre guidare la legislazione concorrente delle Regioni introdotta dal nuovo articolo 117 della Costituzione. L'ambito di applicazione del decreto è quello delle «professioni regolamentate», mentre l'articolo 117, comma 3 della Costituzione parla "genericamente" di professioni. La platea di riferimento è stata circoscritta all'ultimo momento e la modifica sembra porre problemi di coordinamento. È stato aggiunto anche un comma di chiusura, che probabilmente avrà riflessi sull'evoluzione della materia e che recita: «Il presente decreto legislativo riguarda le professioni già individuate dalle leggi statali vigenti». Il capo secondo elenca i principi fondamentali. E cioè: libertà professionale (con il divieto di discriminazione); rispetto di standard di preparazione definiti a livello centrale per il rilascio di titoli, nell'ambito della formazione professionale, per l'esercizio di attività al di fuori dei confini regionali; competenza statale nel fissare particolari requisiti tecnico-professionali e titoli per attività che richiedono «una specifica preparazione a garanzie di finalità la cui tutela compete allo Stato»; rispetto dei principi dell'affidamento della clientela, degli interessi pubblici e dell'ampliamento e della specializzazione dell'offerta dei servizi. Tra i principi fondamentali figura, infine, l'equiparazione tra attività professionale e impresa, ai fini del diritto della concorrenza (articoli 81, 82 e 86 del Trattato Ce), «salvo quanto previsto dalla normativa in materia di professioni intellettuali». Una "deroga" che ha spinto La Loggia, in conferenza stampa, a dire che «l'equiparazione non si applica alle professioni intellettuali». Le Regioni devono rispettare le esclusive dello Stato. Il quadro delle "riserve" comprende: le regole su esame di Stato, titoli e requisiti, «formazione professionale universitaria» e tirocinio per l'accesso alle professioni; «la disciplina» sull'individuazione delle figure professionali (si noti il termine «disciplina»); le norme su riconoscimento ed equipollenza dei titoli «necessari ai fini dell'accesso alle professioni conseguiti negli Stati membri dell'Ue o negli altri Stati» (non si tratta delle qualifiche su cui sono "sovrane" le direttive); la disciplina della tutela della concorrenza e delle deroghe consentite dal diritto comunitario a tutela di interessi pubblici costituzionalmente garantiti e per ragioni imperative di interesse generale; la riserva di attività professionale non intellettuale. È stata cancellata la "riserva specifica" sull'individuazione delle professioni sanitarie. A questo punto, sia La Loggia che il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, ritengono si possa procedere anche con la riforma delle professioni. Castelli, presente alla conferenza stampa, ha fatto marcia indietro rispetto a quanto dichiarato agli «Stati generali» delle associazioni (si veda «Il Sole-24 Ore» del 6 maggio). «Non c'è nessun attacco del ministro Castelli agli Ordini - ha spiegato -. Tantomeno c'è stata da parte mia la volontà di buttare a mare la proposta di riforma elaborata dal sottosegretario Vietti». C'era solo la necessità, ha detto il ministro, di procedere con una scansione logica.

 

Elenco Associazioni costituenti il Colap
Programma incontro del 13 ottobre 2005
Programma Stati Generali del 5 e 6 maggio 2004