Un'analisi importante, nel dettaglio

Ringraziamo tutti i colleghi che hanno partecipato e stanno partecipando a questo rilevamento, da cui sono nate e nasceranno importanti indicazioni.
L'analisi statistica che leggi qui di seguito e' stata condotta su un campione di 1.307 soci professionisti.
Tutti i dati che sono giunti e che continuano a giungere vengono utilizzati per affinare l'analisi nelle versioni future e, dove possibile, per mirare gli interventi sulle necessita' del singolo.

Questa analisi richiede una decina di minuti per essere letta. E' vero, e' un po' di tempo. Ma ne vale assolutamente la pena, perche' emergono indicazioni decisamente interessanti.
Magari stampa queste pagine, e leggitele con calma in treno, in bagno, a letto prima di dormire...
Ti suggeriamo comunque di resistere alla tentazione di limitarti a "scorrere" i grafici per avere un'idea complessiva, e di non leggere i testi; gli elementi assolutamente piu' importanti sono evidenziati nelle parti testuali, NON rappresentabili nei grafici.

Importante: la dinamica dell'analisi.
Ciascun partecipante al sondaggio veniva guidato alla pagina di segnalazione delle attivita' (sia macro-settori, che nicchie di specializzazione) passando attraverso una breve "griglia emozionale", che suddivideva i partecipanti in sei diverse gradazioni di "percezione" del momento e di soggettiva posizione nei confronti del mercato professionale:

Il lavoro e' diventato davvero troppo poco, e quindi:
1) sono in chiusura; non credo che potro' continuare
2) anche se sono in difficolta', voglio e devo reagire

Sono sulla linea di galleggiamento, piu' o meno, e quindi:
3) sono decisamente in calo, ma riesco ad andare avanti
4) non sono tempi buoni, ma sto tenendo le posizioni piu' o meno

Mi trovo bene, e' un buon momento e sono soddisfatto, e quindi:
5) le cose vanno discretamente bene, nonostante tutto
6) per me e' un periodo decisamente buono, funziona!!!

Di fatto, quindi, l'indicazioni di quali siano le attivita' svolte e di come queste siano produttive di diverse porzioni di fatturato (cioe', al di la' dell'interesse, quanto siano "portanti" nella conduzione professionale) sono state raggruppate in sei "blocchi", corrispondenti ai sei possibili accessi alla pagina del questionario: in chiusura / in difficolta' / in calo / stabile / buono / eccellente.

Questo ci ha consentito di incrociare i dati, non limitandoci (come avevamo fatto negli anni scorsi) ad avere l'indicazione di come stessero andando in generale le cose, ma anche - molto piu' importante - di avere indicazioni di quali sono le attivita' piu' tipiche di chi sta andando bene e quali quelle che ricorrono - o mancano - in chi sta sperimentando un periodo piu' problematico.

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Prima di parlare di numeri

Come leggi, l'analisi delle indicazioni fornite da un campione decisamente rappresentativo di colleghi (1.307) fornisce molte indicazioni statisticamente significative. Ma prima di parlare di numeri vanno evidenziati due elementi legati al "cuore" delle centinaia di segnalazioni giunte, a completamento dei dati tabellari.

Sono probabilmente due gli elementi degni di maggior evidenza:

a) Nella gazzarra di indicazioni sulle nuove tendenze, le nuove nicchie percorribili, le novita' del momento e quelle che seguiranno, si evidenza un aspetto che probabilmente e' CENTRALE in questo momento di transizione: non e' detto che sia solo il "seguire la novita'" la scelta vincente, perche' le novita' si susseguono senza sosta, e la rincorsa all'ultima soluzione e' un percorso senza possibilita' di raggiungere una meta finale.
Il rischio e' quello di dedicarsi affannosamente e febbrilmente a cogliere reali od ipotetiche nuove opportunita' senza mai approfondirne nessuna, senza mai ottenere l'eccellenza in qualcosa. Di restare in superficie a tutto, senza acquisire (o riconquistare) "spessore" in nulla.
Una frenetica superficialita' che rischia di portare il professionista sullo spesso piano di tutta la massa degli amatori, con lo svantaggio che il professionista deve ottenere risultati economici, e non solo soddisfazioni personali. 
La tecnologia ha innalzato spaventosamente la qualita' di quello che e' possibile offrire da parte di un fotografo occasionale; la superficialita' rischia contemporaneamente di abbassare il livello di cio' che il professionista ha da offrire, sullo stesso mercato.
L'effetto e' simile a quello della fibrillazione cardiaca: rapidissime ma inefficaci pulsazioni, che mancano di profondita' e dunque non producono lavoro utile.
Fuor di metafora, seguire la novita' puo' fornire nuove strade (assolutamente si! perche' e' stupido fermarsi su quello che una volta funzionava ed ora non funziona piu'), ma "inseguire" il sempre nuovo toglie solitamente competitivita', anziche' aggiungerne, perche' si e' perennemente in corsa senza mai raggiungere competenze che consentano di distaccarsi dalla massa.
Occorre offrire servizi e competenze che altri non hanno. Un modo e' senza dubbio quello di offrire qualcosa di veramente nuovo.
L'altro - che va riscoperto in molti casi - e' la capacita' di dedicarsi con vera competenza, vera dedizione, vera amorevolezza, vera eccellenza a quello che si offre.

b) L'elemento assolutamente ricorrente di chi "funziona" bene nell'attivita' non e' una tanto riconducibile ad qualche scelta strategica, ma all'atteggiamento di servizio ed attenzione alle necessita' del cliente. Come a dire: non funziona bene tanto chi si chiede "come faccio ad andare bene io?", ma chi si comporta come se la cosa che principalmente gli sta a cuore sia il capire: "come faccio a fare qualcosa che sia gradito e che serva al cliente?".

 
In funzione del "percorso" seguito all'ingresso del questionario, i questionari sono stati suddivisi in sei gruppi, corrispondenti alla percezione di andamento segnalata dal professionista. Come vedi, la situazione della suddivisione percentuale e' significativa, certamente, di un momento di difficolta', ma non cosi' spaventosa come il passaparola preoccupato di chi e' piu' disorientato fa percepire.
Di fatto, circa un 20% vive un momento di profonda difficolta'; per contraltare, circa il 20% attraversa un momento positivo; nel mezzo, il gruppo centrale del restante 60% che si barcamena, anche se un pesante 17,14% vive una forte contrazione del fatturato.

Non solo esperienza, ma entusiasmo

Una prima significativa informazione che balza evidente dall'analisi dei dati e' l'innegabile correlazione fra l'eta' (media) dei fotografi partecipanti al sondaggio, e l'appartenenza (in media) ai diversi "gruppi" di andamento.
Atteso che hanno partecipato al sondaggio colleghi la cui eta' va dai 76 anni (e vai, Giovanni!) ai 19 (complimenti, Gianmarco ed Emanuele!), e che ogni gruppo ha componenti giovani e meno giovani, non si puo' non rilevare che esiste un collegamento inverso, rispetto a quanto non succedeva tempo addietro.
"Esperienza" non va piu' a braccetto con il "consolidamento della professione":

Al contrario, l'eta' media risulta evidentemente correlata in forma inversa: i piu' "esperti" tendono ad andare peggio, mentre l'eta' media si abbassa vistosamente a mano a mano che ci si sposta verso i gruppi meglio collocati.
Si passa da un'eta' media di 51 anni abbondanti nel gruppo che percepisce il momento come molto negativo, ad un'eta' media di quasi 41 anni di chi vive un momento di particolare grazia. Poiche' non si parla certo di eta' pensionabile o di energia da ragazzini, la differenza è probabilmente da ascrivere ad una maggior capacita' di adattamento ai cambiamenti, collegata all'eta'.
Segnaliamo che l'anno di nascita medio di tutto il campione e' la meta' del 1965.
Sottolineamo - anche se non ce n'e' bisogno - che la "media" descrive una tendenza, e non la storia dei singoli; nel gruppo che segnala massima soddisfazione si trovano anche colleghi entusiasti e con piu' di 60 anni, cosi' come meditano la chiusura professionisti poco sopra la trentina.
Quello che di positivo si "impara" da questo dato di fatto e' che la disponibilita' al cambiamento (non necessariamente alla novita' ad ogni costo, vedi l'introduzione) e' un atteggiamento premiante.

L'analisi e' condotta in due "momenti" diversi.
Si e' portato in evidenza:
a) quali siano le "macroaree" che producono piu' fatturato all'interno dei diversi "gruppi", e:
b) quali siano le "nicchie" di specializzazione percorse con successo, sempre analizzandole alla luce del vissuto dei diversi gruppi.

Macro-aree - chi fa cosa

Qui di seguito vedi come il fatturato prodotto dalle diverse "macro-aree" di attivita' sia presente nell'esperienza dei colleghi nei diversi "Gruppi":

E' importante capire cosa significhi questo dato.
Le colonnine colorate identificano i diversi gruppi; come in un semaforo, rosso significa che gli affari vanno male, verde che vanno bene.
Vediamo che esiste un sostanziale equilibrio nelle attivita' che fondano il loro fatturato su un atteggiamento "eclettico" (si fa un po' di tutto) ed in particolar modo quelle che hanno attivita' significativa in ambito di fotografia commerciale (cataloghi e fotografie per clienti diretti). In quest'ultimo caso, non ci sono praticamente differenze: fra chi fa foto commerciale, esiste un'equa distribuzione di colleghi soddisfatti e di colleghi in difficolta'.
Piuttosto significativa, invece, la composizione degli ambiti di fotografia pubblicitaria "adv" e quella di matrimonio. Per quest'ultimo settore si conferma non solo un'evidente migliore tenuta di mercato, ma anche la statisticamente maggior rilevanza di operatori soddisfatti.
Attenzione: la "consistenza" di una colonnina NON significa "quantita' di denaro", ma "importanza percentuale del fatturato".
Quindi, quando ad esempio vediamo una colonna rossa alta - piu' alta delle altre - nel settore della fotografia commerciale, questo significa che i colleghi che stanno attraversando un momento pesantemente negativo (colore rosso, percezione di chiusura imminente) hanno un fatturato, anche se basso, composto percentualmente in modo significativo da fotografia "commerciale".

Gli stessi dati, considerati nel loro insieme di percezione da parte degli operatori dei diversi gruppi:

Settori di nuove nicchie - chi fa cosa

Vediamo ora dei dati pittosto curiosi. Quanto, cioe', ciascuna ipotesi di nuova "nicchia" sia stata percorsa nell'ultimo periodo da parte dei diversi protagonisti della professione.
I settori di nicchia analizzati non sono le "specializzazioni" possibili nei vari campi professionali (che sono oltre una cinquantina), ma una serie di nuovi orientamenti professionali. Nello specifico le nuove vie prese in considerazione erano queste:

Volutamente, nel questionario NON era spiegato nel dettaglio cosa significassero le voci abbreviate in un solo termine od una sigla; questo per far si che venissero compilate da chi realmente era attivo in quel settore (e non solo genericamente interessato).

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Si intende per "microstock" la vendita di immagini gestite con diritti "forfaittari" invece che specifici (la sigla RF sta per royalty free) per cifre unitarie da contenute a molto basse, mirando pero' a vendere molte volte ciascuna immagine.
Il fenomeno e' stato descritto qui: www.fotografi.org/microstock
La cosa curiosa nei dati emersi dal sondaggio e' che l'attivita' di microstock non e' tuttavia particolarmente ricorrente nelle attivita' che hanno funzionato bene. Questo non significa che non si tratti di una nicchia interessante (diversi Soci stanno fondando buona parte del loro fatturato su questa via); significa, pero', che al momento attuale, non e' questo il canale che sta sorreggendo l'ambito professionale nel suo insieme e, forse, anche che alcuni colleghi in difficolta' hanno tentato questa strada per "riciclare" delle immagini gia' realizzate (ovviamente, questo modo di operare non porta a buoni risultati, dato che occorre entrare nell'ordine di idee di produrre in modo mirato per questo mercato, e dedicare del tempo a indicizzazione e promozione, e non limitarsi ad utilizzarlo come "ricicleria")
Nel totale, e' il 3,5% dei colleghi che ha percorso con soddisfazione questo canale, percentuale che sale al 9% abbondante se si considera anche chi ha iniziato da poco.

Il documentare fotograficamente - con servizi di qualita' - gli eventi di vita sociale e specie le feste e gli eventi notturni e' un canale professionale controverso: da un lato, e' inflazionato da offerte amatoriali gratuite; dall'altro, rappresenta un trend di costume che genera notevoli opportunita', e che e' abbastanza ben raggiungibile grazie ai social networks.
Nessun "gruppo" e' travolto in termini di fatturato dalla cosa, ma - specialmente concentrati nei gruppi piu' "positivi", questa nicchia rappresenta un'attivita' di rilievo per una cinquantina di colleghi (su 1.300), ed una buona diversificazione per quasi altrettanti.

La sigla sta per Computer Generated Images, immagini create a computer, cioe' immagini di sintesi. Il passo successivo alla postproduzione: la produzione diretta di immagini senza passare per la ripresa fotografica. Gia' discretamente conosciuta nei settori dell'immagine di arredamento e industriale, rischia di essere uno dei settori su cui la "classica" generazione di fotografi perdera' il treno. Fra i professionisti fotografi si tratta di un canale praticamente sconosciuto, mentre altri ambienti (grafici, operatori multimediali, giovani creativi) conoscono bene.
Vedi anche il commento tecnico alla scorsa Photokina (clicca qui).
In questo caso, l'evidenza di diretta relazione fra situazione di valido collocamento dell'attivita' e apertura alle nuove soluzioni di CGI e' abbastanza evidente. Attenzione: ricordiamo che si tratta di un dato tendenziale, che non significa "occuparsi di CGI significa fare i soldi", ma piuttosto: "Il modo di operare di chi e' abbastanza aperto da interessarsi di CGI e' un modo d'essere che, nell'insieme, risulta vincente".
Concretamente, sono solo 11 i colleghi che si occupano "massicciamente" di CGI, ed arriviamo a 26 se conteggiamo anche coloro che stanno iniziando attivamente ora.

Si intende la produzione di filmati video che passano dal video di cerimonia, al documentario aziendale, al video promozionale, eccetera. Non include la videoart, descritta a parte, ne' la realizzazione di micrometraggi e mini-clip, anch'essi descritti con una voce a se' stante.
Si tratta di un'altra nicchia maggiormente percepita e percorsa nei "gruppi" che hanno funzionato meglio.
Il commento sull'importanza di questo segnale e' simile a quello fatto per il CGI (vedi), ma si e' dinnanzi ad un fenomeno piu' significativo: per questa nicchia, siamo dinnanzi ad un buon 7% di operatori che sta percorrendo con molta soddisfazione questa strada, e si giunge ad un buon 16%, se si conteggia anche chi sta partendo ora con buoni risultati.

Si intende la produzione di filmati brevissimi, clip, spot, filmati da web e applicazioni promozionali con immagini in movimento.
Derivazione piu' snella, spicciola e piazzabile del "video commerciale", ha una spiccata presenza nei gruppi di miglior "piazzamento".
E' oggettivamente sintomatica di un'attenzione particolare alle nuove richieste del mercato.
Si e' attorno all'11% di operatori coinvolti attivamente (per ora, circa il 4% ne deriva introiti interessanti).

Non richiede spiegazioni particolari. E' la differenziazione lavorativa di chi, avendo gusto grafico e competenza tecnica, si offre per la realizzazione e gestione di siti web, canale molto ben integrabile con la produzione fotografica tradizionale e multimediale.
Resta abbastanza connotante delle attivita' meglio avviate, ma la consistenza numerica e' interessante: circa il 9,5% la ha fra le attivita' significative, ed oltre il 15% la percorre attivamente.

Non solo Photoshop... differenziazione su tutti i settori ed i mezzi che utilizzano l'immagine. Animazioni, panoramiche, QTVR (QuickTime Virtual Reality o simili), pdf con caratteristiche avanzate, eccetera.
E' piu' equilibrata la disposizione di questa soluzione professionale. Circa il 5% la percentuale dei colleghi che percorrono con soddisfazione questa via di differenziazione.

Utilizzare la propria competenza ed il proprio amore per uno specifico ambito della fotografia per creare occasioni di incontro e contatti utili. Se ne e' parlato nella prima puntata della gia' citata serie di video sulle "nuove idee".
Si tratta di una diversificazione molto "trasversale", presente un po' in tutti i gruppi. Oggettivamente, l'insegnamento (se declinato correttamente) e' una naturale ed eccellente derivazione della professionalita'. Oltre il 17% dei colleghi percorre questa strada di differenziazione con soddisfazione, e la percentuale sale oltre al 30% se si considera anche chi sta partendo ora.

Sfruttare il desiderio di protagonismo (per capirci, sulla scorta del Grande Fratello, Amici, Uomini e donne, XFactor, eccetera) per offrire servizi fotografici ad aspiranti modelli/e e ragazzi/e immagine. Non e' una variante "d'elite", ma permette una differenziazione spicciola ed abbinabile a molte altre attivita' professionali. Se gestita con intelligenza, e' una nicchia interessante, percorsa con efficacia da un buon 8% di colleghi.

Professionista che si offre per la realizzazione di servizi familiari e di vacanze. Se ne e' parlato in questa specifica chiacchierata su youtube.
Sostanzialmente appannaggio dei gruppi piu' "vivaci", coinvolge in termini attivi e produttivi circa il 7% dei colleghi (e' tuttavia probabile che diversi professionisti abbia segnalato questa specializzazione includendovi servizi piu' tradizionali di ritrattistica privata).

Fotografia di animali da compagnia. Un mercato teorico di notevoli proporzioni, milioni di padroni innamorati dei propri animali.
Fra i colleghi che hanno partecipato al questionario, meno del 1,5% percorre in modo consolidato questa via, anche se si arriva ad un 5% conteggiando chi si sta muovendo ora.
La distribuzione all'interno dei "gruppi" e' questa:

Altra nicchia che - ovviamente - non richiede particolari spiegazioni. Tutti i professionisti hanno competenze nel campo della postproduzione: il fatto di porle al servizio di terzi e' comunque un'attivita' percorsa attivamente dal 6,5% dei colleghi. Ecco la distribuzione all'interno dei "gruppi":

Non una "differenziazione" dell'attivita' fotografica, ma certo un campo che - avendo una buona cultura di fondo - puo' essere affrontato con intelligenza e dedizione. Dettagli a www.artvisual.tv
I colleghi attivi concretamente sono oltre il 10%. Se si conteggiano anche coloro che si sono appena attivati in tal senso, si arriva al 23%, abbastanza equamente distribuiti:

Si intendono per opere "site specific" quelle realizzate appositamente per essere installate o comunque collocate in uno spazio in specifico, e che quindi "interagiscono" con l'ambiente. Solo il 2% dei colleghi se ne occupa attivamente, e quei pochi sono prevalentemente collocati nei primi "blocchi".

Ricerca e installazioni video, dedicata ai circuiti espositivi ed alle manifestazioni artistiche o di richiamo. NON include nessuna delle altre attivita' correlate al video, trattate separatamente. Praticamente appannaggio del gruppo "di testa".
Si tratta, in totale, di un 2,5% dei colleghi

Qui di seguito riportiamo, inoltre, le attivita' di nicchia che sono state dichiarate in aggiunta, nella compilazione del sondaggio.
In alcuni casi, si sono accorpate piu' segnalazioni; in altri, si sono volutamente lasciate le segnalazioni multiple (da piu' di un collega), quando il contesto, od il modi di intenderlo, era oggettivamente differente.
NON sono state riportate le segnalazioni di consueti settori di specializzazione (ad esempio: se veniva dichiarato: mi occupo di foto sportiva, o di giornalismo, o di architettura), limitandoci alla segnalazione di "declinazioni" che possano essere utilizzate come spunti per la propria attivita'.
Come elemento di curiosita', accanto a ciascuna "nicchia" suggerita, viene riportato un numero (da 1 a 6) che corrisponde al "gruppo" di soddisfazione in cui si era collocato il collega che ha segnalato di percorrere quella strada.
Attenzione, pero': si tratta di un'indicazione marginale, perche' NON e' per nulla determinante il fatto che una singola esperienza sia stata condotta all'interno di un'attivita' che - incidentalmente - sta funzionando piu' o meno bene. Il dato assume una qualche valenza (comunque solo orientativa) se denota una tendenza con un significativo peso statistico (vedi sopra).

Comunque, come indicato nell'introduzione, molto piu' che le soluzioni "logistiche" vale l'atteggiamento con cui le diverse strade vengono percorse (vedi).