ATTENZIONE: Lo studio di settore e' attualmente in fase di revisione.

I nuovi cluster PROVVISORI sono reperibili come studio TG74U a:

http://www.agenziaentrate.it/settore/gao/tg74u_maggio_2004.pdf


STUDI DI SETTORE / IN REVISIONE
Questionario SG74 - ora TG74

Attività:
74.81.1 Studi Fotografici
74.81.2 Laboratori Fotografici per lo Sviluppo e la Stampa

(per un breve commento ai dubbi piu' frequenti, vedi al piede di questa pagina)

Invii

N.

12057

 

Mod. 740

N.

6130

 

%

78,3

Ritorni

N.

7835

 

Mod. 750

N.

1405

%

65,0

%

17,9

Scarti

N.

1596

Mod. 760

N.

300

%

20,4

 

%

3,8

Questionari su cui si è lavorato rispetto agli invii

N.

6239

%

51,7

 

Descrizione dei cluster

 

INQUADRAMENTO GENERALE

Lo studio ha fatto emergere 12 cluster che si differenziano in funzione di quattro elementi principali:

 

Si specifica che tutti i valori evidenziati sono riferiti, salvo diversa indicazione, ai valori medi del cluster di riferimento.

 

Cluster 1 Numerosità: 350

Laboratori fotografici di medio-piccola dimensione

Le imprese appartenenti a questo cluster operano sul mercato in qualità di laboratori fotografici. Infatti, la composizione dei ricavi fa emergere come lo sviluppo e stampa di pellicole assuma il peso più rilevante sui ricavi totali (il 32%), seguito dagli ingrandimenti fotografici e/o digitali (il 12% dei ricavi) e dalla riproduzione, restauro e ritocco e duplicazione di fotografie manuale o a computer (indicato dal 44% dei soggetti per il 14% dei ricavi).

Il personale complessivamente impiegato è mediamente pari a 2 unità e presta la propria opera in locali destinati essenzialmente a: laboratori (che occupano una superficie di circa 40 metri quadrati), spazi destinati al ricevimento dei clienti (13 metri quadrati) e deposito.

Dal confronto di consumi, beni strumentali e clientela dei soggetti di questo gruppo con quelli degli altri, emerge il modello di un laboratorio fotografico di piccole dimensioni specializzato nelle lavorazioni per una clientela professionale. Infatti, è rilevante, sia in termini di presenza che di incidenza percentuale sui ricavi complessivi, la clientela fotografi e studi fotografici e le lavorazioni in bianco e nero (il consumo di sviluppo per carta in bianco e nero è indicato da circa il 60% dei soggetti). Oltre al consumo di bobine piccole (banda fino a 15,2 cm), i soggetti indicano un elevato consumo di bobine medie, di bobine grandi e di fogli di carta fotografica.

Tra i beni strumentali, coerentemente con il servizio offerto, emergono 2 ingranditori e 1 sviluppatrice per negativi; inoltre, più della metà dei soggetti dispone di 1 sviluppatrice 30x45 e un soggetto su tre di una sviluppatrice per formati più grandi.

 

Cluster 2 Numerosità: 190

Fotografi specializzati nel comparto "moda/beauty"

I soggetti appartenenti a questo cluster traggono la quasi totalità dei compensi/ricavi (circa il 75%) dalla realizzazione di servizi fotografici per il comparto "moda/beauty", e precisamente: il 72% dei soggetti ha indicato un’incidenza del 44% sui compensi/ricavi dalla realizzazione di cataloghi, il 67% un’incidenza del 32% da pubblicità, ed infine il 53% un’incidenza del 39% da redazionali/reportage. Meno della metà dei soggetti di questo gruppo (circa il 30%) ha indicato di realizzare campagne pubblicitarie e servizi fotografici destinati a redazionali su riviste a diffusione nazionale. Un fotografo su quattro ha indicato compensi/ricavi (il 19%) provenienti da servizi diretti al mercato estero e foto pubblicate su copertine di riviste (in media 13 foto).

Coerentemente con la specializzazione nel comparto "moda/beauty", i clienti che apportano la percentuale maggiore di compensi/ricavi sono le aziende private commerciali/industriali (il 64% dei compensi/ricavi per il 73% dei soggetti), le agenzie pubblicitarie (il 34% dei compensi/ricavi per il 53% dei soggetti) e le testate editoriali che pubblicano quotidiani o periodici (il 39% dei compensi/ricavi per il 36% dei soggetti).

Le spese sostenute si riferiscono essenzialmente all’utilizzo di servizi di laboratori fotografici e alle prestazioni effettuate da fotografi/studi fotografici; elevato risulta l’ammontare delle spese per viaggi e trasferte.

La buona dotazione di beni strumentali comprende fotocamere di costo elevato ed un numero di obiettivi superiore rispetto agli altri gruppi (in particolare, l’80% dei soggetti dichiara di possedere 6 obiettivi di costo basso, il 49% di possedere 4 obiettivi di costo medio ed il 22% di possedere 3 obiettivi di costo elevato).

 

Cluster 3 Numerosità: 90

Laboratori fotografici di grandi dimensioni

Dall’analisi dei dati presentati dalle imprese che fanno parte del cluster emergono due tratti salienti: la tipologia dell’attività e la grande dimensione della struttura.

La tipologia dell’attività è tipica dei laboratori fotografici: lo sviluppo e stampa di pellicole frutta circa il 70% dei ricavi totali; segue, con una percentuale molto inferiore la realizzazione di ingrandimenti fotografici e/o digitali.

La grande dimensione si desume dal dato relativo agli addetti, in media 5 unità (tra i quali 3 dipendenti) e dall’ampiezza dei locali che comprendono: laboratori (in media di poco superiori a 100 metri quadrati) e depositi o magazzini (22 metri quadrati).

Anche le materie prime impiegate per l’ottenimento del prodotto finito (carta fotografica in bobine e materiale chimico) sono molto superiori ai valori medi registrati dagli altri cluster. I consumi medi di carta fotografica ammontano a: circa 40.000 metri di bobine piccole, 18.000 metri di bobine medie e 2.500 metri di bobine grandi per il 54% dei soggetti. I consumi di materiale chimico ammontano a: circa 4.000 litri di sviluppo per carta a colori e 3.000 litri di sviluppo per pellicole.

Coerentemente con i volumi di produzione, le spese sostenute per lo smaltimento di rifiuti speciali sono il triplo delle stesse indicate dal totale dei soggetti. Altre spese degne di menzione sono quelle relative alla manutenzione dei beni strumentali e quelle per la pubblicità, promozione, propaganda e rappresentanza.

La clientela di riferimento è costituita oltre che da privati, da fotografi/studi fotografici (da cui provengono il 45% dei ricavi per il 61% delle imprese), dai fotonegozianti (il 44% dei ricavi per il 33% delle imprese) e da altri laboratori fotografici (il 31% dei ricavi per il 20% dei soggetti) che evidentemente si rivolgono a questi laboratori per l’effettuazione di particolari lavorazioni .

La dotazione di beni strumentali è variegata sia in termini di tipologia di macchinari che in termini di valore.

 

Cluster 4 Numerosità: 121

Imprese specializzate per la realizzazione di servizi fotografici per arredamento/architettura e still life

Il cluster in esame risulta caratterizzato dalla produzione di fotografie destinati a cataloghi e pubblicità per arredamento, architettura e still life, dalla realizzazione di servizi industriali, dalla presenza di sala posa di medio-grande dimensione e di spazi destinati a deposito, dalla buona dotazione di beni strumentali quali luci continue (in media 15), obiettivi, fotocamere e luci flash di elevato valore.

La forma giuridica adottata dalla maggior parte delle imprese è quella societaria; il numero medio di addetti è pari a 3 unità (un' impresa su due ha indicato di impiegare 2 dipendenti).

La clientela di questi soggetti è composta quasi totalmente da aziende private commerciali/industriali (l’81% dei ricavi medi); frequente è anche la presenza di agenzie pubblicitarie (il 56% dei soggetti ha indicato che il 19% dei ricavi proviene da queste ultime).

Dall’analisi della struttura è lecito dedurre che le imprese realizzino servizi fotografici su oggetti di grandi dimensioni (mobili, macchinari, veicoli e così via).

La sala posa, solitamente di grandi dimensioni, viene anche noleggiata a terzi dall’11% dei soggetti per un incidenza sui ricavi dell’10%.

 

Cluster 5 Numerosità: 153

Piccole imprese specializzate in riprese video (anche con post-produzione)

Le imprese appartenenti a questo cluster sono specializzate nell’attività di riprese video (dalle quali proviene il 41% dei ricavi), elaborazione e montaggio dell’immagine video (il 24%) e, in misura inferiore, servizi per matrimoni ed altre cerimonie e post-produzione video (rispettivamente compilati dal 39% e dal 42% dei soggetti per un incidenza sul totale dei ricavi del 27% e del 20%).

Le imprese, per l’82% ditte individuali, non ricorrono all’impiego di personale e svolgono l’attività in spazi limitati (un soggetto su tre utilizza l’abitazione in uso promiscuo).

Rilevante tra la clientela è la presenza di fotografi e/o studi fotografici (il 46% ha indicato ricavi per il 44%) e di aziende private commerciali/industriali (il 42% ha indicato il 46% dei ricavi).

Coerentemente con l’attività svolta, la dotazione di beni strumentali comprende essenzialmente 1-2 telecamere di valore elevato, videoregistratori (in media 4) e apparecchi di post-produzione video.

 

Cluster 6 Numerosità: 874

Laboratori fotografici aperti al pubblico dotati di apparecchi Minilab

Questo cluster è caratterizzato da imprese che svolgono l’attività di sviluppo e stampa di pellicole (il 54% dei ricavi) effettuata in negozi aperti al pubblico (i privati rappresentano l’84% dei ricavi) dotati di Minilab (apparecchiatura mediamente presente solamente in questo cluster e, anche se in percentuale meno rilevante, nel cluster 3) che affiancano all’attività principale la vendita di materiale fotografico (il 12% dei ricavi), di apparecchiature fotografiche (il 70% dei soggetti ha indicato il 9% dei ricavi) e, in alcuni casi, la realizzazione di servizi fotografici per matrimoni e cerimonie.

Il personale impiegato ammonta a 2 unità; i locali destinati all’esercizio dell’attività annoverano la presenza di spazi destinati a laboratorio e ricevimento clienti, entrambi mediamente di piccole dimensioni (intorno a 20 metri quadrati).

Il materiale fotografico utilizzato per lo sviluppo e stampa è composto essenzialmente da bobine piccole (banda fino a 15,2 cm).

Le spese vengono principalmente sostenute per l’acquisto di materiale chimico e per lo sviluppo e per lo smaltimento di rifiuti speciali, entrambe con valori nettamente superiori alla media del settore.

 

Cluster 7 Numerosità: 625

Fotodettaglianti che realizzano servizi per cerimonie e riprese video

I fattori che maggiormente connotano il cluster in esame sono l’attività svolta ed i beni strumentali.

L’attività svolta è destinata quasi esclusivamente a soddisfare le diverse esigenze della clientela privata (che apporta l'87% dei ricavi). Infatti l'attività di realizzazione di servizi fotografici per matrimoni e cerimonie, che assorbe il 29% dei ricavi, è affiancata da servizi tipici del piccolo esercizio di prossimità quali: riprese video, sviluppo e stampa, vendita sia di apparecchiature fotografiche sia di materiale fotografico, ritratti, foto tessere e foto scolastiche.

Nell'impresa lavorano solo il titolare o i 2 soci (la forma giuridica societaria è stata indicata dal 14% dei soggetti). I locali destinati all’esercizio dell’attività sono dedicati a: ricevimento clienti (22 metri quadrati) e sala posa (15 metri quadrati).

Presumibilmente il servizio di sviluppo e stampa di pellicole (indicato dal 45% dei soggetti per circa il 30% dei ricavi), anche se offerto alla clientela, non viene sempre effettuato all'interno del negozio ma esternalizzato a laboratori fotografici. Infatti una buona percentuale di questi soggetti ha indicato rilevanti spese per l'utilizzo di servizi di laboratori fotografici.

La dotazione di beni strumentali comprende, oltre a fotocamere, obiettivi e luci flash di valore non elevato, anche telecamere, videoregistratori e apparecchi per la post-produzione video.

 

Cluster 8 Numerosità: 341

Fotoreporter

I soggetti appartenenti a questo cluster traggono la maggior parte dei compensi/ricavi dalla realizzazione di reportage che complessivamente ne formano il 75%. In particolare il 60% dei soggetti effettua reportage giornalistici, il 30% reportage sportivi e il 30% altri reportage. I servizi fotografici realizzati in Italia vengono mediamente utilizzati all’interno di 59 redazionali pubblicati su riviste a diffusione nazionale per il 38% dei soggetti e di 13 copertine di riviste a diffusione nazionale/internazionale per circa il 30% dei soggetti. Inoltre, l’attività svolta comprende l’esecuzione all’estero di 8 servizi fotografici per il 22% dei fotoreporter e la realizzazione di 29 servizi fotografici pubblicati all’estero per l’11%.

I fotografi appartenenti a questo gruppo lavorano essenzialmente senza ricorre a collaboratori stabili o dipendenti. Più di un terzo dei soggetti utilizza l’abitazione in uso promiscuo.

Le spese sono sostenute principalmente per viaggi e trasferte, per utilizzo di servizi di altri fotografi e per servizi di laboratori fotografici.

La clientela di riferimento è costituita da: aziende editrici di quotidiani e/o periodici (che apportano l’81% dei compensi/ricavi per il 67% dei soggetti), da agenzie fotografiche di archivio (il 31% dei compensi/ricavi per il 28% dei soggetti), aziende editrici di libri ed editoria non periodica (il 28% dei compensi/ricavi per il 23% dei soggetti) e agenzie di stampa (il 37% dei compensi/ricavi per il 18% dei soggetti).

La dotazione di beni strumentali comprende principalmente fotocamere ed obiettivi.

 

Cluster 9 Numerosità: 155

Laboratori fotografici specializzati nell' elaborazione dell’immagine

Le imprese di questo cluster risultano caratterizzate dallo svolgere attività di: acquisizione, lavorazione ed elaborazione digitale delle immagini (dalle quali deriva il 23% dei ricavi per il 72% dei soggetti); sviluppo e stampa di pellicole (il 25% di ricavi per il 33% dei soggetti); riproduzione, restauro, ritocco e duplicazione di fotografie manuale o a computer (il 16% dei ricavi per la metà dei soggetti); trasferimento di immagini da pellicola a supporto magnetico/CD e viceversa (il 15% dei ricavi per il 41% dei soggetti). Rilevante rispetto agli altri cluster la presenza di ricavi provenienti da ingrandimenti, servizi industriali e preparazione e montaggio di pannelli per fotografie da esposizione.

Il personale complessivamente impiegato ammonta a 2 unità; i locali destinati all’esercizio dell’attività sono di piccole dimensioni e sono adibiti principalmente a laboratori, uffici e deposito.

La clientela caratterizzante questo tipo di laboratori è costituita da: aziende private commerciali/industriali (che apportano il 55% dei ricavi per il 78% delle imprese), agenzie pubblicitarie (il 18% dei ricavi per il 39% dei soggetti) ed altri laboratori fotografici che evidentemente non sono specializzati in questo tipo di attività.

La dotazione di beni strumentali è diversificata e si distingue dagli altri cluster per la buona dotazione informatica necessaria per l’elaborazione dell’immagine (come, ad esempio, il possesso di 2 computer dal costo superiore a 4 milioni per due soggetti su tre ed 1 scanner dal costo superiore a 4 milioni per la metà dei soggetti). Conseguentemente sono significative le spese per aggiornamento del software.

 

Cluster 10 Numerosità: 436

Fotografi specializzati nel comparto "still life"

La caratteristica principale delle imprese appartenenti al cluster è la realizzazione di servizi fotografici "still life"; questo tipo di attività viene differenziata tra la realizzazione di: cataloghi (fonte del 43% dei compensi/ricavi), pubblicità (il 24%) e redazionali/reportage (il 22% dei ricavi per il 32% dei soggetti). Per il 41% di questi fotografi deriva una quota, il 18% dei compensi/ricavi, dalla realizzazione di servizi industriali. Rientrano in questo cluster coloro che hanno realizzato foto poi pubblicate su copertine di riviste a diffusione nazionale/internazionale (6 foto per l’11% dei soggetti), redazionali pubblicati su riviste a diffusione nazionale (21 redazionali per l’11% dei soggetti), e campagne pubblicitarie nazionali (7 per il 30% dei soggetti).

I fotografi che appartengono a questo gruppo operano sostanzialmente senza ricorrere a collaboratori stabili o dipendenti.

I locali destinati all’esercizio dell’attività sono principalmente costituiti da una sala posa di medio-grandi dimensioni, uffici e deposito.

Le spese sostenute si riferiscono essenzialmente all’utilizzo di servizi di laboratori fotografici e ad acquisti di materiale fotosensibile da ripresa.

La clientela dichiarata è coerente con la specializzazione "still life": aziende private commerciali/industriali (fonte di oltre la metà dei compensi/ricavi per l’84% dei soggetti) ed agenzie pubblicitarie (il 41% per il 73% dei soggetti).

La dotazione di beni strumentali comprende un numero di obiettivi, di dorsi speciali e digitali e di luci flash superiore alla media del settore.

 

Cluster 11 Numerosità: 649

Fotografi specializzati nella realizzazione di servizi fotografici realizzati "in esterni"

Le imprese appartenenti a questo cluster sono accomunate dal peso sui compensi/ricavi di attività che vengono realizzate in larga parte "in esterni" quali: i servizi industriali (fonte del 44% dei compensi/ricavi per la metà dei soggetti), la realizzazione di cataloghi per il comparto arredamento/architettura (è circa 30% dei compensi/ricavi per un soggetto su quattro), i reportage di beni artistici, e, in misura inferiore, i servizi per convegni e congressi e foto artistiche. Si segnala la pubblicazione di 9 redazionali su riviste a diffusione nazionale per il 13% dei soggetti. Tali fotografi non si avvalgono del lavoro di collaboratori stabili o dipendenti.

I locali destinati all’esercizio dell’attività presentano superfici poco estese.

Le spese maggiormente significative, in termini di valore, sostenute per l’esercizio dell’attività si riferiscono all’utilizzo di servizi di laboratori fotografici, acquisto di materiale fotosensibile da ripresa e acquisto di altro materiale video-fotografico di consumo; un terzo dei soggetti sostiene spese per viaggi e trasferte.

La clientela che apporta la quota maggiore di compensi/ricavi è costituita da: aziende private commerciali/industriali (le quali apportano il 60% dei compensi/ricavi per il 72% dei soggetti), aziende ed enti pubblici (dichiarati dal 38% con una percentuale sui compensi/ricavi del 35%, quota notevolmente superiore rispetto agli altri cluster), altri fotografi e studi fotografici (circa la metà dei compensi/ricavi per un soggetto su cinque proviene da tale clientela) e le agenzie pubblicitarie (il 21% dei compensi/ricavi per circa il 30% dei fotografi).

La dotazione di beni strumentali degli appartenenti a questo gruppo si differenzia dagli altri, in via prevalente, per il numero di soggetti che possiedono un discreto numero di obiettivi.

 

Cluster 12 Numerosità: 2.132

Fotodettaglianti di piccola dimensione

Questo cluster comprende il tipico negozio del fotodettagliante.

Le caratteristiche che denotano questo cluster infatti sono: un negozio aperto al pubblico (la clientela privati è fonte del 90% dei ricavi), i servizi per matrimoni ed altre cerimonie (più del 30% dei ricavi), le foto formato tessera e foto scolastiche (attività dichiarata da un soggetto su quattro), i ritratti (indicati dal 60% delle imprese per il 16% dei ricavi), la vendita di materiale fotografico (circa 20% dei ricavi per la metà delle imprese). Diversi esercizi vendono anche apparecchiature fotografiche con una bassa incidenza sui ricavi complessivi, altresì offrono il servizio di sviluppo e stampa di pellicole, per l’effettuazione del quale, probabilmente, il fotodettagliante funge da "centro di raccolta" ed affida a laboratori fotografici tale l’attività.

Coerentemente con la piccola dimensione, il personale dipendente è assente quindi opera nell'esercizio il solo titolare che svolge l’attività all’interno di locali destinati a sala posa e ricevimento clienti entrambi di superficie limitata.

Le spese sostenute si riferiscono essenzialmente all’utilizzo di servizi di laboratori fotografici, che conferma quanto detto sopra circa l’esternalizzazione dell’attività di sviluppo e stampa di pellicole.

La dotazione di beni strumentali è coerente sia con l’attività esercitata che con la piccola dimensione e comprende soprattutto fotocamere, obiettivi e luci flash di valore non elevato.


I DUBBI PIU' FREQUENTI:

"Non mi ritrovo in nessun cluster" (L'osservazione piu' comune).

Se non ti ritrovi perfettamente in nessuno dei 12 cluster, nulla di grave: in realta' l’accorpamento viene fatto – automaticamente dal software - solo per rendere piu' omogenea la valutazione dei dati, ma il meccanismo di valutazione della credibilita’ della dichiarazione fiscale terra' conto di molte piu' variabili dei semplici sottogruppi.

Non sei tu a dover scegliere in che cluster essere collocato, ma lo fara' il software sulla base dei dati immessi.

Se i tuoi dati saranno "a cavallo" di due o piu' cluster, il sistema terra' conto delle percentuale di "aderenza" a ciascun gruppo, e effettuera' automaticamente una media ponderata dei dati provenienti da ciascun cluster in cui sei parzialmente rappresentato.

Ciascuna dichiarazione dei redditi, poi, quando viene valutata all'interno del software dello studio viene "ponderata" sulla base dei dati della zona da cui proviene, rilevati a livello provinciale, in modo da tenere conto della situazione geografica, del tipo di concorrenza della zona, del numero di abitanti e di insediamenti produttivi, del reddito pro capite della provincia, e perfino del livello di scolarizzazione degli abitanti.

A sua volta ogni "cluster" frammenta la resa economica oraria dell’operatore in venti livelli – a loro volta ponderati, in maniera da suddividere ciascun cluster in venti differenti "gradini" di redditivita', con questo valutando quanto la tua attivita' "assomiglia" alla media di quella degli altri fotografi (tieni sempre conto che la valutazione avviene anche a cavallo di piu' cluster, se non ricadi perfettamente in uno in specifico. In sostanza, i tuoi dati vengono comparati con gli altri simili a te; una sorta di confronto fra concorrenti...)

Infine, una funzione statistica individua un intervallo di "confidenza", in pratica uno scarto che indica con quanta elasticita' possono essere interpretati i dati.