TG74U - Fotografi - studi fotografici - laboratori
Il giorno 12 gennaio 2005 l'Agenzia dell'Entrate ha varato - di concerto con la Commissione di validazione per gli studi di settore - l'evoluzione di diversi studi di settore, fra cui quello specifico per le attivita' fotografiche (sia libero professionali che di impresa).
Qui trovi il dettaglio della prima stesura della NUOVA divisione in cluster.
I Soci TAU Visual ricevono al loro recapito email una dettagliata relazione sulle novita' e sugli elementi utili di applicazione dei nuovi studi di settore.
TAU VISUAL E' STATA NOMINATA (per decreto del Ministro delle Finanze del 5.2.1999) come facente parte della Commissione di esperti per la validazione degli studi di settore, per il settore fotografico.
QUESTO IL TESTO INIZIALE TRASMESSO DALL'AGENZIA DELLE ENTRATE (già Ministero delle Finanze), Direzione Generale Accertamento - studi di settore.
PREMESSA
L’evoluzione dello Studio di Settore SG74U
– Studi e laboratori fotografici, è stata condotta analizzando i modelli per
la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli Studi di
Settore, modelli allegati alla dichiarazione dei redditi per il periodo
d’imposta 2002.
I contribuenti interessati sono risultati
pari a 11.364.
Sui modelli sono state condotte analisi
statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle
informazioni in essi contenute.
Tali analisi hanno comportato, ai fini della
definizione dello studio, lo scarto di 249 posizioni.
A seguito degli scarti effettuati, il numero
dei contribuenti oggetto delle successive analisi è stato pari a 11.115.
Distribuzione dei contribuenti per Forma
Giuridica
Persone fisiche 9.032 (81,3%)
Società di persone 1.751 (15,7%)
Società di capitali, enti commerciali e non 332 (3,0%)
INQUADRAMENTO GENERALE
Lo studio in questione ha permesso di
cogliere 13 diversi modelli di business per il settore dei fotografi/studi
fotografici e laboratori sulla base dei principali elementi distintivi di
seguito riportati:
-
la tipologia di attività svolta;
-
il comparto di specializzazione;
-
le modalità di svolgimento dell’attività;
-
la dimensione;
-
l’ambito territoriale d’intervento.
La tipologia di attività svolta consente di
distinguere i soggetti dello studio tra laboratori fotografici (cluster 4, 12 e
13), fotografi (cluster 2, 6, 8, 10), fotodettaglianti (cluster 3 e 9) e imprese
di riprese video e post-produzione (cluster 5). Nell’ambito dei fotografi, la
realizzazione in prevalenza di reportage permette di distinguere i fotoreporter
dagli altri. A loro volta i fotoreporter si differenziano sulla base del
comparto di specializzazione tra quelli con specializzazione prevalente in
ambito editoriale e giornalistico (cluster 1), i quali si connotano, tra
l’altro, per una buona propensione all’utilizzo di supporti digitali, e gli
altri in genere despecializzati (cluster 7). L’ambito di specializzazione
consente, inoltre, di classificare i fotografi distinguendo coloro che operano
in comparti particolari:
-
matrimoni, altre cerimonie e ritratti (cluster 2);
-
beni artistici (cluster 6);
-
architettura/arredamento e still life (cluster 8);
-
cataloghi e pubblicità (cluster 10).
Un ulteriore fattore di distinzione è dato
dall’ambito territoriale d’intervento: in particolare è stato individuato
un gruppo di soggetti che opera, per buona parte dei ricavi, in ambito
internazionale (cluster 11).
La modalità di svolgimento dell’attività
ha rilevanza per i laboratori, divisi tra quelli che svolgono principalmente
attività di sviluppo e stampa di pellicole rivolti prevalentemente a
fotografi/studi fotografici (cluster 12) e quelli con offerta di servizi
ulteriori rispetto all’attività di laboratorio rivolti maggiormente a privati
(cluster 4 e 13).
Con riferimento ai laboratori rivolti ai
privati, il fattore dimensionale ha consentito di differenziare quelli di
dimensioni contenute (cluster 13), da quelli di dimensioni più grandi (cluster
4).
Allo stesso modo i fotodettaglianti sono
stati distinti tra quelli cosiddetti “tradizionali” di più piccole
dimensioni (cluster 3) e i “fotoservice” caratterizzati da una certa varietà
di servizi offerti (cluster 9).
Si specifica che tutti i valori evidenziati
sono riferiti, salvo diversa indicazione, ai valori medi del cluster di
riferimento.
DESCRIZIONE ECONOMICA DEI CLUSTER
Cluster 1 - Fotoreporter specializzati in
ambito editoriale e giornalistico
Numerosità: 512
I soggetti appartenenti al cluster sono
fotografi aventi come attività prevalente la realizzazione di reportage: in
particolare, reportage giornalistici (49% dei ricavi/compensi), reportage
sportivi (il 35% dei soggetti per il 43% dei ricavi/compensi), altri reportage
(il 32% per il 38%) e reportage di viaggio e turismo (il 12% per il 14%).
I servizi fotografici sono realizzati in
prevalenza per il mercato italiano (70% dei ricavi/compensi) e, in molti casi
(41%), con il supporto di apparecchiature digitali (79% dei servizi realizzati).
In tal senso, la dotazione di beni strumentali include, oltre a 3 fotocamere
tradizionali e alcuni obiettivi, 2 o 3 fotocamere digitali.
L’attività svolta comprende la
pubblicazione di 52 redazionali su riviste a diffusione nazionale per il 16% dei
soggetti e di 21 copertine di riviste a diffusione nazionale/internazionale per
circa il 15% dei soggetti. I compensi o ricavi percepiti per la cessione di
diritti di utilizzo (presenti nel 13% dei casi)
sono di ammontare elevato.
La clientela è costituita principalmente da
aziende private editrici di quotidiani e/o periodici (50% dei ricavi/compensi),
agenzie di stampa (il 26% dei
soggetti per il 52% dei ricavi/compensi), aziende private commerciali/
industriali (il 31% per il 25%), agenzie fotografiche di archivio (il 17% per il
35%) e fotografi e studi fotografici (l’11% per il 47%).
Per quanto concerne la forma giuridica, si
tratta in prevalenza (88% dei casi) di ditte individuali (in cui opera il solo
titolare) o di liberi professionisti. Il 40% circa dei soggetti utilizza per lo
svolgimento dell’attività l’abitazione in modo promiscuo e dispone di
superfici per uffici (22 mq).
Coerentemente alla tipologia di attività,
le spese per viaggi e trasferte sono superiori alla media del settore.
Cluster 2 - Fotografi specializzati in
servizi per matrimoni, altre cerimonie e ritratti
Numerosità: 2.337
I soggetti appartenenti al cluster sono
specializzati nella realizzazione di servizi fotografici per matrimoni ed altre
cerimonie (47% dei ricavi/compensi), fotografie per ritratti (il 60% dei
soggetti per il 23% dei ricavi/compensi) e fotografie formato tessera e
scolastiche (il 69% per il 23%). All’attività di fotografo si aggiunge, a
volte, l’effettuazione di riprese video (il 23% per il 14%).
Coerentemente con la specializzazione, i
clienti sono quasi esclusivamente privati (91% dei ricavi/compensi).
Per quanto concerne la forma giuridica, i
soggetti del cluster sono, nel 95% dei casi, ditte individuali (in cui opera il
solo titolare) o liberi professionisti. I locali utilizzati per lo svolgimento
dell’attività sono composti da sala posa (ove presente 16 mq) e superfici per
ricevimento clienti (14 mq).
Le spese più rilevanti sono essenzialmente
quelle per l’utilizzo di servizi di laboratori fotografici (indicate nel 35%
dei casi); si presume pertanto che lo sviluppo e la stampa di pellicole siano in
parte affidati all’esterno.
La dotazione di beni strumentali comprende 2
o 3 fotocamere, alcuni obiettivi, luci continue e luci flash; nel 39% dei casi
è presente una telecamera.
Cluster 3 - Fotodettaglianti tradizionali
Numerosità: 2.385
I fattori che caratterizzano maggiormente
questo cluster sono l’attività svolta e la tipologia di clientela servita.
L'attività prevalente è quella di
realizzazione di fotografie per privati: servizi per matrimoni e altre cerimonie
(15% dei ricavi), foto tessera e scolastiche (il 67% dei soggetti per il 14% dei
ricavi), foto tessera con macchina automatica (il 25% per il 17%) e ritratti (il
50% per l’8%). Tale attività è affiancata da altri servizi: sviluppo e
stampa di pellicole (il 58% per il 37%), vendita di materiale fotografico di
consumo (il 70% per il 18%) e di apparecchiature fotografiche (il 51% per
l’8%) e ingrandimenti fotografici e/o digitali (il 34% per il 6%).
Conformemente all’attività svolta la
clientela è composta in larga maggioranza da privati (83% dei ricavi).
Le imprese sono organizzate principalmente
come ditte individuali (89% dei casi) in cui lavora il solo titolare. I locali
destinati all’esercizio dell’attività comprendono superfici per ricevimento
clienti (16 mq), per sala posa (11 mq) e, a volte (38% dei casi), laboratori (16
mq).
Il servizio di sviluppo e stampa di
pellicole, anche se offerto alla clientela, presumibilmente non viene effettuato
sempre presso il negozio, ma esternalizzato a laboratori fotografici. Le spese
per l’utilizzo di servizi di laboratori fotografici (indicato dal 40% degli
operatori), infatti, sono superiori alla media di settore.
La dotazione di beni strumentali comprende 3
fotocamere, alcuni obiettivi, luci flash, luci continue e 1 telecamera nel 30%
dei casi circa.
Cluster 4 - Laboratori fotografici di grandi dimensioni rivolti al pubblico
Numerosità: 91
Le imprese appartenenti al cluster si
caratterizzano per diversi aspetti: l’attività prevalente di laboratori
fotografici, l’offerta rivolta a privati e la grande dimensione della
struttura.
L’attività di laboratori fotografici si
sostanzia nello sviluppo e stampa di pellicole (56% dei ricavi) e nella
realizzazione di ingrandimenti fotografici e/o digitali (4%); a tale attività
si aggiunge la vendita di materiale
fotografico di consumo (11%) e di apparecchiature fotografiche (9%).
L’offerta al pubblico di servizi si desume
dalla tipologia di clientela, composta in larga maggioranza da privati (81% dei
ricavi) e in misura ridotta da aziende private commerciali/industriali (8%) e da
aziende ed enti pubblici (4%).
Per quanto concerne l’aspetto
dimensionale, le imprese, in prevalenza società (di persone nel 46% dei casi e
di capitali nel 22%), occupano 6 addetti di cui 3 dipendenti; gli spazi
destinati allo svolgimento dell’attività sono ampi e comprendono laboratori
(47 mq), superfici per ricevimento clienti (30 mq), depositi/magazzini (24 mq)
e, nel 60% dei casi, sala posa (13 mq).
In linea con la grande dimensione anche le
materie prime consumate sono molto superiori alla media registrata nel settore e
riguardano principalmente materiale
chimico per sviluppo pellicole (2.370 litri) e per sviluppo carta a colori
(3.300 litri) e carta fotografica in bobina (piccola 83.000 metri, media 8.300 e
grande 1.089 nel 19% dei casi).
Coerentemente con i volumi di produzione, le
spese sostenute per lo smaltimento di rifiuti speciali, la manutenzione dei beni
strumentali, l’acquisito di materiale chimico e fotosensibile da ripresa sono
più elevate della media del settore. Altre spese degne di menzione sono quelle
relative a pubblicità, promozione, propaganda e rappresentanza e le spese per
l’utilizzo di servizi di laboratori fotografici. Ciò fa presumere che una
parte dell’attività di sviluppo e stampa sia realizzata all’esterno.
La dotazione di beni strumentali è vasta e
comprende in particolare 1 o 2 sviluppatrici per negativi, 2 minilab, 3 o 4
computer, 1 o 2 stampanti plotter, 4 fotocamere, alcuni obiettivi e nel 46% dei
casi una sviluppatrice per diapositive. Sono presenti inoltre un sistema di
stampa digitale nel 44% dei casi e nel 35% beni strumentali digitali per un
valore rilevante.
Cluster 5 - Piccole imprese specializzate in riprese video e servizi di post-produzione
Numerosità: 342
Le imprese appartenenti a questo cluster
sono specializzate, principalmente, in riprese video (41% dei ricavi) ed
elaborazione e montaggio dell’immagine video (21%) e, in misura inferiore, in
servizi per matrimoni ed altre cerimonie (il 38% dei soggetti per il 28% dei
ricavi) e post-produzione video (il 37% per il 17%).
La clientela è composta in prevalenza da
privati (il 66% dei soggetti per il 67% dei ricavi), fotografi e/o studi
fotografici (il 33% per il 44%) e aziende private commerciali/industriali (il
37% per il 50%).
Le imprese sono soprattutto ditte
individuali (81% dei casi) in cui lavora il solo titolare; l’attività è
svolta in spazi limitati: il 61% dei soggetti dispone di 26 mq di laboratori e
il 25% utilizza l’abitazione in modo promiscuo.
La dotazione di beni strumentali comprende
essenzialmente 2 telecamere, alcune fotocamere (3 nel 59% dei casi) e, nel 51%
dei casi, 2 apparecchi di post-produzione video.
Cluster 6 – Fotografi che operano con aziende ed enti pubblici specializzati prevalentemente in beni artistici
Numerosità: 359
I soggetti facenti parte del cluster sono
fotografi che realizzano principalmente servizi fotografici aventi ad oggetto
beni artistici (il 48% dei soggetti per il 51% dei ricavi/compensi), nonché
foto artistiche e di ricerca creativa (il 23% per il 32%). All’attività
prevalente si aggiungono servizi fotografici per convegni e congressi (il 30%
per il 35%), servizi industriali (il 28% per il 27%), altri reportage (il 20%
per il 26%) e reportage viaggi e turismo (il 15% per il 26%).
La maggioranza dei servizi fotografi è
diretta al mercato nazionale (il 63% dei soggetti per il 96% dei
ricavi/compensi); il 13% dei soggetti percepisce compensi o ricavi per la
cessione di diritti di utilizzo.
Conformemente alla tipologia di attività
svolta, la clientela prevalente è rappresentata, in primo luogo, da aziende ed
enti pubblici (50% dei ricavi/compensi) e, in secondo luogo, da aziende private
commerciali/ industriali (il 47% dei soggetti per il 35% dei ricavi/compensi) e
aziende private di editoria libraria e non periodica (il 34% per il 43%).
Dal punto di vista della forma giuridica, si
tratta in prevalenza (88% dei casi) di ditte individuali (in cui opera il solo
titolare) o di liberi professionisti.
Le superfici dedicate allo svolgimento
dell’attività sono presenti solo in alcuni casi: il 38% dei soggetti dispone
di sala posa (32 mq) e il 44% di uffici (18 mq). Nel 37% dei casi lo studio è
ricavato nell’ambito dell’abitazione (per i soli professionisti la
percentuale è del 63%).
La dotazione di beni strumentali è formata
da 3 o 4 fotocamere, diversi obiettivi, luci continue e luci flash.
Cluster 7 – Fotoreporter (nota: questo
cluster viene contestato, ndr)
Numerosità: 394
Il cluster in questione è formato da
fotografi che realizzano principalmente reportage (fotoreporter) in genere senza
un ambito prevalente di specializzazione. I comparti nei quali operano sono
infatti diversi: moda/beauty (il 35% dei soggetti per il 54% dei
ricavi/compensi), still life (il 33% per il 47%), viaggi e turismo (il 26% per
il 50%), arredamento/archittettura (il 23% per il 50%) e altri (il 21% per il
36%). Nei comparti moda/beauty e still life i fotografi in questione effettuano
anche servizi per cataloghi (rispettivamente il 17% per il 20% e il 20% per il
14%) e pubblicità (il 17% per il 18% e il 17% per il 13%).
Parte dei servizi fotografici realizzati
sono pubblicati come redazionali su riviste a diffusione nazionale (il 36% dei
soggetti per il 37% dei ricavi/compensi) e su copertine di riviste a diffusione
nazionale/internazionale (il 25% per il 24%).
La fonte prevalente dei ricavi/compensi
proviene da servizi fotografici diretti al mercato italiano (65%); un numero
limitato di soggetti realizza alcuni servizi all’estero (il 17% per il 15% dei
ricavi/compensi).
La clientela è composita, ma formata in
prevalenza da aziende private editoriali di quotidiani/periodici (40% dei
ricavi/compensi) e aziende private commerciali/industriali (il 48% dei soggetti
per il 40%); le altre tipologie rilevanti sono le agenzie fotografiche
d’archivio (il 25% per il 34%) e le agenzie pubblicitarie (il 29% per il 17%).
Si tratta soprattutto (87% dei casi) di
ditte individuali, nelle quali opera il solo titolare, o di liberi
professionisti.
In linea con l’attività condotta non sono
generalmente presenti spazi dedicati; la metà circa dei soggetti dispone di
uffici (20 mq) e utilizza in modo promiscuo la propria abitazione; le spese di
maggior rilievo, oltre a quelle per materiale fotografico di consumo, sono
relative a viaggi e trasferte e all’utilizzo di servizi di laboratori
fotografici.
La dotazione di beni strumentali si compone
di 3 fotocamere, alcuni obiettivi, luci flash e, più raramente, luci continue.
Cluster 8 – Fotografi specializzati in
architettura/arredamento, still life e servizi industriali
Numerosità: 415
I soggetti di questo cluster si
caratterizzano per la realizzazione sia di servizi fotografici aventi ad oggetto
l’arredamento/architettura (per cataloghi il 53% dei soggetti per il 46% dei
ricavi/compensi e per pubblicità il 27% per il 22%) e lo still life (per
cataloghi il 52% per il 29% e per pubblicità il 29% per l’11%), sia di
servizi industriali (il 60% per il 47%).
Coerentemente alla tipologia di attività,
sono presenti superfici per sala posa (98 mq) e uffici (22 mq). Nel 40% circa
dei casi è presente una superficie per il ricevimento dei clienti (23 mq). La
clientela è rappresentata in prevalenza da imprese private
commerciali/industriali (74% dei ricavi/compensi) e, in misura contenuta, da
agenzie pubblicitarie (il 43% dei soggetti per il 19% dei ricavi/compensi).
La forma giuridica adottata dalla maggior
parte degli operatori è quella della ditta individuale (68% dei casi);
nell’attività sono coinvolti 1 o 2 addetti.
La dotazione strumentale è superiore a
quella mediamente registrata dagli altri fotografi: sono presenti 4 o 5
fotocamere, numerosi obiettivi, luci continue e luci flash.
Cluster 9 – Fotodettaglianti con ampia
offerta di servizi o “fotoservice”
Numerosità: 1.232
I soggetti del presente cluster si
caratterizzano per lo svolgimento di molteplici attività rivolte al pubblico
comprendenti, in primo luogo, lo sviluppo e stampa di pellicole (21% dei ricavi)
e, in secondo luogo, sia la realizzazione di servizi fotografici per matrimoni e
altre cerimonie (12%), sia la vendita di materiale fotografico di consumo (12%)
e di apparecchiature fotografiche (il 65% dei soggetti per l’8% dei ricavi). A
queste attività, tipiche dei fotodettaglianti, si aggiungono, in diversi casi,
la realizzazione di foto tessera e scolastiche (il 66% dei soggetti per il 10%
dei ricavi), la riproduzione e duplicazione manuale o a computer di fotografie
(il 62% per l’8%), gli ingrandimenti fotografici e/o digitali (il 57% per il
6%) e la lavorazione e l’elaborazione digitale dell’immagine (il 52% per il
10%).
Superiore alla media di settore è il
ricorso alle tecnologie digitali: il 21% dei soggetti effettua servizi con
supporto digitale (25% dei ricavi) e il valore di tali beni strumentali è
piuttosto elevato.
In linea con la tipologia di attività
svolta, la clientela si compone in larga maggioranza di privati (72% dei
ricavi); una parte del fatturato è realizzato con aziende private
commerciali/industriali (il 57% dei soggetti per il 25% dei ricavi) e con
aziende ed enti pubblici (il 47% per il 10%).
Dal punto di vista della forma giuridica, si
tratta in prevalenza di ditte individuali (75% dei casi) e in misura contenuta
di società (25%); nell’attività sono occupati 1 o 2 addetti.
Le superfici dedicate allo svolgimento
dell’attività sono generalmente dotate di sala posa (17 mq), sala per
ricevimento clienti (20 mq) e laboratori (24 mq nel 62% dei casi).
Parte dell’attività di sviluppo e stampa
è affidata all’esterno: il 48% dei soggetti sostiene spese per l’uso di
servizi di laboratori fotografici. Rilevanti sono anche le spese di pubblicità,
promozione e propaganda.
I beni strumentali utilizzati sono: 4
fotocamere, alcuni obiettivi, luci flash, 2 computer e 1 o 2 stampanti plotter;
nel 50% dei casi sono presenti 1 o 2 telecamere e nel 20% circa un ingranditore,
una sviluppatrice per negativi e un sistema di stampa da file digitale.
Cluster 10 – Fotografi specializzati in
cataloghi e pubblicità
Numerosità: 956
Il presente cluster è formato da fotografi
che effettuano servizi fotografici finalizzati prevalentemente all’inserimento
in cataloghi e a pubblicità nei comparti still life (rispettivamente il 61% dei
soggetti per il 41% dei ricavi/compensi e il 60% per il 29%), moda/beauty (il
36% per il 33% e il 37% per il 33%) e architettura/arredamento
(per cataloghi il 13% per il 12%). In alcuni casi si aggiunge all’offerta la
realizzazione di servizi industriali (il 32% per il 21%).
I servizi fotografici sono diretti
principalmente al mercato italiano (70% dei ricavi/compensi); i fotografi in
questione realizzano a volte campagne pubblicitarie nazionali (6 per oltre il
20% dei soggetti) e pubblicano redazionali su riviste a diffusione nazionale (10
per il 12%). Il 10% dei soggetti percepisce compensi o ricavi per la cessione di
diritti di utilizzo.
Coerentemente all’attività svolta, la
clientela è composta principalmente da imprese private commerciali/industriali
(47% dei ricavi/compensi), agenzie pubblicitarie (34%) e fotografi/studi
fotografici (il 12% dei soggetti per il 29% dei ricavi/compensi).
Si tratta in prevalenza (82% dei casi) di
ditte individuali (in cui lavora il solo titolare) o di liberi professionisti.
Gli spazi dedicati allo svolgimento dell’attività sono limitati: sono
presenti superfici per sala posa (39 mq) e nel 53% dei casi uffici (19 mq).
La dotazione di beni strumentali si compone
di 4 fotocamere, alcuni obiettivi e luci flash. Il 25% dei soggetti dispone di
una fotocamera digitale e il 20% ottiene oltre il 40% dei ricavi/compensi da
servizi fotografici realizzati con supporto digitale.
Cluster 11 – Imprese operanti in ambito
internazionale
Numerosità: 119
I soggetti appartenenti al cluster
realizzano servizi fotografici diretti sia al mercato nazionale (49% dei
ricavi), sia al mercato multinazionale o estero (44%). L’attività
all’estero è condotta con la realizzazione o la pubblicazione di servizi
fotografici (rispettivamente 7 o 8 nel 53% dei casi e 8 o 9 nel 39%); buona
parte dei soggetti pubblica, inoltre, foto su copertine a diffusione
nazionale/internazionale (19 nel 34% dei casi) e redazionali su riviste a
diffusione nazionale (20 nel 38%).
Il 29% degli operatori percepisce compensi
per la cessione dei diritti di utilizzo molto superiori alla media di settore.
Per quanto concerne il comparto di
specializzazione, i soggetti del cluster operano principalmente nell’ambito
moda/beauty (reportage il 37% dei soggetti per il 41% dei ricavi, cataloghi il
35% per il 34% e pubblicità il 38% per il 22%), giornalismo ed editoria
(reportage sport il 16% per il 59% e altri reportage il 20% per il 26%) e
servizi industriali (il 20% per il 40%).
Le tipologie di clientela prevalenti sono le
imprese private commerciali/ industriali (il 66% dei soggetti per il 57% dei
ricavi), le aziende private editoriali di quotidiani/periodici (il 63% per il
40%) e le agenzie pubblicitarie (il 37% per il 23%).
Si tratta in prevalenza di persone fisiche
(64% dei casi) in cui opera il solo titolare e, in misura contenuta, di società
(36%) in cui sono occupati 2 o 3 addetti.
Per quanto concerne la struttura, sono
presenti uffici (26 mq) e, nel 41% dei casi, superfici per sala posa (66 mq); il
40% circa dei soggetti ricava tali spazi all’interno dell’abitazione.
Compatibilmente all’attività svolta e
all’ambito internazionale di intervento le spese per viaggi e trasferte, per
prestazioni di fotografi/studi fotografici e per l’utilizzo di servizi di
laboratori fotografici sono ampiamente superiori alla media del settore. Il 10%
circa dei soggetti sostiene costi per provvigioni corrisposte ad agenti
fotografici presumibilmente operanti all’estero (il 13% dei soggetti dispone
di 2 o 3 agenti su paesi esteri).
Cluster 12 – Laboratori fotografici
Numerosità: 271
I soggetti di questo cluster sono laboratori
fotografici la cui attività prevalente è lo sviluppo e stampa di pellicole
(45% dei ricavi); altre attività di laboratorio sono ingrandimenti fotografici
e/o digitali (il 59% dei soggetti per il 24% dei ricavi) e riproduzione,
restauro, ritocco e duplicazione di fotografie manuale o a computer (il 31% per
il 9%). Una parte dei soggetti realizza servizi per matrimoni e altre cerimonie
(il 30% per il 18%).
In linea con l’attività svolta la
clientela si compone maggiormente di fotografi/studi fotografici (40% dei
ricavi), privati (il 62% dei soggetti per il 42% dei ricavi), fotonegozianti (il
25% per il 39%), laboratori fotografici per sviluppo e stampa (il 18% per il
41%) e imprese private commerciali/industriali (il 29% per il 27%).
Gli spazi dedicati allo svolgimento
dell’attività sono rappresentati principalmente da laboratori di dimensioni
molto superiori alla media di settore (62 mq); nel 62% dei casi sono presenti
superfici per il ricevimento dei clienti (17 mq) e nel 52% depositi/magazzini
(23 mq).
Per quanto concerne la forma giuridica, le
imprese sono sia ditte individuali (56% dei casi), sia società (35% di persone
e 9% di capitali). Nell’attività sono coinvolti 2 o 3 addetti e nel 35% dei
casi è presente personale dipendente.
L’attività viene condotta con il consumo
di quantità elevate sia di sviluppo per pellicole (706 litri) e per carta a
colori (1.109 litri), sia di carta fotografica (11.000 metri in bobina piccola,
7.100 in bobina media e 1.000 nel 50% circa dei casi in bobina grande). Tra le
spese sostenute, rilevanti sono quelle relative allo smaltimento dei rifiuti
speciali e all’acquisto di materiale chimico e da sviluppo.
I beni strumentali utilizzati sono
soprattutto sviluppatrici per negativi e stampatrici; spesso sono presenti anche
sviluppatrici per carta e ingranditori.
Cluster 13 – Laboratori fotografici di
piccole dimensioni rivolti al pubblico
Numerosità: 1.260
Le imprese appartenenti al cluster si
contraddistinguono sia per l’attività svolta, simile in parte ai laboratori
fotografici e in parte ai fotodettaglianti, sia per la dimensione ridotta della
struttura.
Le tipologie principali di attività sono lo
sviluppo e stampa di pellicole (56% dei ricavi), la vendita di materiale
fotografico di consumo (12%) e di apparecchiature fotografiche (6%) e la
realizzazione di servizi per matrimoni e altre cerimonie (il 57% dei soggetti
per il 10% dei ricavi), di foto tessera e scolastiche (il 64% per il 9%) e di
ingrandimenti fotografici e/o digitali (il 57% per il 5%).
L’orientamento al pubblico si evince dalla
clientela composta in gran parte da privati (86% dei ricavi) e in misura più
contenuta da aziende private commerciali/industriali (il 43% dei soggetti per il
13% dei ricavi) e aziende ed enti pubblici (il 37% per 9%).
Si tratta di imprese di piccole dimensioni,
in prevalenza ditte individuali (65% dei casi), che occupano 2 addetti; nel 30%
dei casi è presente personale dipendente.
Per quanto concerne gli spazi disponibili,
sono presenti laboratori (19 mq), superfici per ricevimento clienti (17 mq) e
per sala posa (9 mq) e, nel 68% dei casi, depositi/magazzini (15 mq).
I consumi di materie prime sono contenuti e
riguardano soprattutto sviluppo per pellicole (387 litri) e per carta a colori
(601) e carta fotografica (15.180 metri in bobina piccola e, nel 55% dei casi,
3.490 metri in bobina media).
In linea con l’attività svolta, le spese
di maggior rilievo sono relative allo smaltimento di rifiuti speciali,
all’acquisito di materiale chimico e fotosensibile da ripresa, alla pubblicità,
promozione, propaganda e rappresentanza e all’utilizzo di servizi di
laboratori fotografici. Si presume pertanto che una parte dell’attività di
sviluppo e stampa sia realizzata all’esterno.
Date le dimensioni contenute, la dotazione di beni strumentali è essenziale e comprende un minilab, una sviluppatrice per negativi, 2 o 3 fotocamere, alcuni obiettivi e luci flash.
AGENZIA DELLE ENTRATE, Direzione Generale Accertamento - studi di settore.