Ogni anno, nel periodo estivo, proviamo a
"fare il punto" della situazione, basandoci sul vissuto professionale
comunicato dai Soci.
Confrontando i dati degli ultimi cinque anni balza all'occhio una situazione
sintomatica: le percentuali dei colleghi in crisi si vanno via via
assottigliando, mentre cresce costantemente la quantita' di professionisti che
trovano motivi di soddisfazione nel loro lavoro.
Eppure... mai come in questo periodo si registrano numerose chiusure forzate di
colleghi che non possono piu' continuare. La realta' e' questa: diverse
tipologie di professione (vedi piu' avanti) non sono
semplicemente in crisi: sono definitivamente morte.
Negli ultimi tempi, anno dopo anno, un certo numero di fotografi (e questa e'
una percentuale abbastanza costante) e' costretto ad abbandonare la scena. Fra
coloro che restano, la situazione - per selezione naturale - sta
riconfigurandosi con una sua nuova identita'. Si tratta di una vera evoluzione
darwiniana del sistema professionale.
Se non ti e' ancora capitato di leggere il libro di Paul Watzlawick
"Istruzioni per rendersi infelici", da un
occhio a questo piccolo stralcio: una sola paginetta, ma illuminante: www.fotografi.org/ancora_lo_stesso.htm
Ecco alcuni interessanti raffronti fra "categorie" di sensazioni
espresse nei sondaggi dell'ultimo quinquennio.
percentuali di "non mi posso lamentare" confrontati con "una depressione mai vista"
percentuali di "sono in trend positivo" confrontati con "lavoro decisamente meno"
Il confronto delle percentuali per ciascuna delle categorie di sensazioni segnalate:
a) Lavoro moltissimo
b) Sono in trend positivo
c) Beh, non mi posso lamentare
d) Cosi' cosi'
e) Lavoro decisamente meno
f) Una depressione mai vista
g) Non si muove nulla, mi sa che chiudo
2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | |
lavoro moltissimo | 6,77 | 6,28 | 4,82 | 6,52 | 4,62 |
sono in trend positivo | 15,93 | 15,86 | 12,53 | 17,69 | 19,54 |
non mi posso lamentare | 17,93 | 19,47 | 24,82 | 27,19 | 28,99 |
cosi' cosi' | 17,13 | 20,41 | 23,61 | 24,39 | 25,42 |
lavoro decisamente meno | 23,11 | 21,66 | 20,00 | 13,41 | 13,03 |
una depressione mai vista | 12,75 | 11,3 | 10,12 | 7,45 | 4,83 |
non batto chiodo: mi sa che chiudo | 4,38 | 5,02 | 4,1 | 3,35 | 3,57 |
CHI
MUORE
Tempo addietro, esisteva il mestiere di chi - sotto dettatura - scriveva lettere
per chi non ne era capace, perche' era analfabeta.
Tempo addietro, esisteva anche il
mestiere del fotografo che - su commissione - realizzava fotografie di catalogo
semplici, oppure reportage documentativi, o comunque servizi fotografici per i
quali non si richiedeva un vero apporto creativo, ma solo di "far venire
bene" la foto.
Poi, e' successo che l'analfabetismo e' stato eliminato, e praticamente tutti
hanno imparato a scrivere. Il mestiere dello scribacchino non e' semplicemente andato
in crisi: e' proprio scomparso.
Allo stesso modo, e' anche successo che la fotografia digitale e la Rete hanno
messo in condizione tutta la popolazione - un tempo fotograficamente
"analfabeta" - di realizzare per proprio conto, scattando e
cancellando, le foto di catalogo semplice e documentative, e le redazioni di
trovare alternative economiche o anche gratuite alla fotografia di
documentazione. Il mestiere del fotografo generalista non e' andato
semplicemente in crisi: e' scomparso, nel senso che e' divenuto
pressocche' impossibile sopravvivere mantenendo una famiglia.
E'
IL NOSTRO SETTORE, AD ESSERE BISTRATTATO?
Non e' unicamente il nostro
settore ad essere travolto dalla disponibilita' di materiale gratuito, con
tutte le dinamiche modificate che ne discendono.
Vuoi sentire musica anche di alto
livello, gratis? www.jamendo.com .
Vuoi leggere libri gratis, di
qualsiasi argomento? http://books.google.it/advanced_book_search?num=30 .
Vuoi software gratis e condivisibile?
http://sourceforge.net/softwaremap/ .
Eccetera.
Come descriviamo piu' avanti, la situazione planetaria si e' evoluta in questo
modo, ed occorre prendere atto che esistono anche altre strade, oltre a quelle
che un tempo si sono dimostrate utili.
Se non ti e' ancora capitato di leggere il libro di Paul Watzlawick
"Istruzioni per rendersi infelici", da un
occhio a questo piccolo stralcio: una sola paginetta, ma illuminante: www.fotografi.org/ancora_lo_stesso.htm
COSA FUNZIONA
C'e' invece spazio, e abbastanza, per:
la fotografia pubblicitaria creativa, per la fotografia nella sua declinazione artistica (opere uniche, installazioni, immagini come elementi d'arredo),
per la fotografia a cavallo del multimediale,
per la postproduzione creativa di buon livello (i digital artists),
per l'editoria di nicchia e di ricerca,
per la fotografia di matrimonio di livello elevato, specie per stranieri,
per i pacchetti editoriali pensati con fantasia,
per le vendite replicate di immagini ad uso royalty free, eccetera.
Sull'argomento del royalty free torneremo nel dettaglio. Da un lato, e' vero che il meccanismo ha sconvolto le regole di mercato, gettando nel marasma il mercato stock tradizionale. D'altro lato, e' assolutamente vero che - mutete le dinamiche - si sono aperti altri mercati che prima oggettivamente non esistevano e, evitando di infilare la testa nella sabbia, dalle vendite di immagini royalty free si puo' tranquillamente portare a casa l'equivalente di un dignitoso fatturato.
Fino a qualche tempo fa, la protezione ad ogni costo delle immagini, delle idee
e dei contenuti era la strada giusta. Ora, in molti casi e' utile condividere
per esistere.
Produce di piu' esporsi moltissimo, pasturare se' stessi, sfruttando la
rete, piuttosto che barricarsi, nella speranza di proteggersi.
Una volta, poteva avere senso tenere per se' la creativita' e la conoscenza, per
cederla a pagamento; ora, e' piu' produttivo condividere (con dei limiti,
ovviamente, vedi Creative Commons http://www.creativecommons.it/) la
propria creativita', al punto da essere riconosciuti come riferimento e
interpellati di conseguenza. Si scoprono piu' talenti musicali sui siti di
condivisione musicale, piuttosto che nelle audizioni nei salottini.
Come
gia' accennato, da un
occhio a questo piccolo stralcio: una sola paginetta, ma illuminante: www.fotografi.org/ancora_lo_stesso.htm
Come abbiamo fatto anche negli scorsi anni, chiediamo (e chiederemo) ai colleghi
a cui le cose vanno bene di segnalare alla casella temporanea idee@fotografi.tv
con estrema brevita' quali ritengono essere i canali e gli elementi che hanno
portato al miglioramento della loro posizione, come vedi riassunto a:
http://www.fotografi.org/idee/di_chi_va_bene.htm