L'attivitą professionale fotografica
puo' realmente trarre vantaggio dall'uso dei social network?
In questa breve analisi, nata per i Soci TAU Visual (ma - al suo livello
piu' semplice - condivisibile con tutti i colleghi), affrontiamo non solo
e non tanto i temi piu' comuni (come si fa, quali sono gli strumenti, come
operare), ma anche e soprattutto la motivazione vera: ma tutto questo
contatto, per cosa? per chi?
Quando bene ho contattato un mondo intero di persone, in questa
fase in cui sembra che la prestazione di un fotografo professionista sia
superflua, cosa "vendo" agli interlocutori che ho
contattato tramite il canale social?
Si tratta quindi di promozione utile, o di una stratosferica perdita di
tempo, che perņ mi fa passare piacevolmente il tempo?
Puoi trovare valanghe di informazioni - in
generale - su COME contattare persone per tramite dei canali "social":
sia letteratura stampata (manuali e saggi), sia documentazione on-line
(indicazioni e tutorial).
Quello che manca, per lo specifico del fotografo, pero', sono le
indicazioni su COSA poi effettivamente proporre al proprio
"pubblico", dando un senso anche professionale, e non solo
personale, alla propria attivita' sociale in rete.
Questa nostra breve analisi, quindi, e'
suddivisa in due porzioni:
a) Una prima, determinante, riferita a considerazioni indispensabili su
COSA proporre, perche' farlo o, meglio, su QUALE effettivamente puo' essere
l'approccio sensato per un fotografo.
Su questi argomenti praticamente non si
trova documentazione, e ti suggeriamo quindi di soffermarti in particolare su
queste indicazioni.
b) Una seconda, accessoria, sul COME fare a contattare il pubblico
e, cioe', su quali strumenti utilizzare. Questi aspetti sono relativamente
marginali o, meglio, sono molto piu' facilmente affrontabili, stante la
sovrabbondante documentazione che puoi procurarti.
a) COSA DIAMINE PROPORRE -
COME FOTOGRAFI - TRAMITE I SOCIAL NETWORK
Come ci siamo detti, il
problema principale, il vero nodo cruciale della questione, non e' tanto come
fare a utilizzare i classici canali, ma cosa, nel concreto, sia
produttivo proporre - come fotografi - tramite questi canali.
Questo perche' il rischio che - diversamente - si corre e' quello di
investire una quantita' spropositata di tempo in attivita' che producono -
magari - tanti complimenti, ma ben pochi affari.
E, mentre il fotoamatore puo' esser pago dei complimenti e dei "mi
piace", il professionista ha piacere di ricevere conferme personali, ma non
paga bollette e rate di leasing usando come valuta la sua soddisfazione
personale. Vecchia
storia.
A questo proposito, dobbiamo
essere molto schietti.
La "merce" che il fotografo professionista ha da proporre non e' -
attualmente - di semplicissimo smercio.
Non lo e' semplicemente per il fatto che "la gente" (privati o aziende
che siano) e' disposta a pagare per cio' di cui crede di avere bisogno, ma che
non ha. E, nella maggior parte dei casi, l'interlocutore ha la senzazione di
"avere" facilmente disponibilita' di fotografie, perche' si trovano
facilmente in Rete, e perche' e' apparentemente molto facile realizzarle
autonomamente.
La posizione del fotografo
impegnato in attivita' di contatto tramite i social network NON E', come
invece avviene nella
maggior parte degli altri "commercianti", da incentrarsi sull'operazione di "vendere la
mia merce" (perche' la "merce" del fotografo e' scarsamente vendibile)
ma piuttosto su modi per diventare interessante agli occhi del pubblico.
E, una volta divenuto interessante, essere considerato un punto di riferimento
e, quindi, dotato di un "valore aggiunto", di una desiderabilita',
che tutto il resto del mondo che produce immagini non ha.
Attenzione!
Non si tratta di una sfumatura di significato, ma dell'elemento portante
del "gioco".
Nessuno frequenta un social
network con l'intenzione di farsi vendere cose o per subire pubblicita'.
Chi bazzica su un social network lo fa - nella stragrande
maggioranza dei casi - con lo stesso spirito con cui si scambiano due
chiacchiere con gli amici al bar bevendo una birra. Chiacchierare, condividere,
magari raccogliere informazioni e pettegolezzi.
Ma nessuno ha voglia di farsi rifilare della pubblicita'.
Ecco quindi che:
a1) IL SOCIAL NETWORK VA
USATO DAL FOTOGRAFO PER DIVENIRE INTERESSANTE, NON PER "VENDERSI"
DIRETTAMENTE
Chi fa fotografie, in sč e per sč, NON e' interessante per il solo fatto di
fare fotografie perche', agli occhi del mondo, quasi tutti le fanno.
Occorre avere - e proporre - qualcosa d'altro che attiri l'interesse.
Occorre, cioe', dimostrare di essere attivi, esperti, interessanti, documentati
su qualcosa che interessi le persone "orizzontalmente", e non
solo sullo specifico fotografico.
Se si dimostra di essere solo un esperto fotografo, l'entourage
che si crea e' composto di persone che si interessano alla fotografia e che - a
meno che il proprio obiettivo non sia proporsi come docente di fotografia - non
saranno probabilmente mai potenziali clienti, perche' loro stessi producono cio'
che si vorrebbe offrire, e cioe' fotografie.
Dimostrandosi esperto solo in fotografia, si raccoglie l'interesse di chi si
occupa di fotografia. Sono davvero questi i possibili clienti?
Occorre, quindi, che l'attivita' sociale sia dedicata a altre cose che interessano le
persone: ad esempio, la cucina creativa (essendo un fotografo che si puo'
occupare di food), i bambini neonati e la maternita' (per una fotografa che si
occupa di newborn e babies), i temi sociali e il volontariato (nel caso di un
reporter che vuole narrare le situazioni di disagio), la psicologia e le materie
umane (per un ritrattista introspettivo), gli animali, la loro cura e la loro
difesa (mirando ad una specializzazione in pets e simili), eccetera.
Ma NON la fotografia.
La fotografia arriva dopo.
Non "pubblicitą", quindi, ma qualcosa nella quale le persone siano
"tirate dentro" per loro interesse.
a2) NON
"SOCIALIZZARE" FRA FOTOGRAFI, MA FARLO FRA NON-FOTOGRAFI
Non vorremmo essere fraintesi.
Creare e frequentare gruppi di fotografi, stringere amicizia on line con
colleghi con cui scambiare esperienze, twittare e retwittare post legati alla
professione e' certamente una fonte di scambio e informazioni. A volte,
semplicemente una fonte di sfogo e di cazzeggio, ma fa sempre piacere fare due
chiacchiere che vengano capite dagli interlocutori.
Ma non produce, in termini di affermazione professionale, quasi mai nulla
(tranne che nel caso contemplato al punto a4)
La Rete ed i Social vanno utilizzati per diventare personaggi
"interessanti".
Ed e' quasi impossibile, o comunque oramai molto difficile, diventare
interessante - in veste di fotografo - in mezzo ad un mondo di fotografi,
perche' non si avrebbe alcuna specificita'.
Mirando a risultati professionali, occorre che le attivita' "social"
mirino a fare ingresso attivamente, competentenente ed entusiasticamente in
gruppi di persone che si occupino di attivita' ed argomenti diversi dalla
fotografia, e nei quali l'essere fotografi sia una specificita' aggiunta, e non
la caratteristica di base.
Meglio ancora: creare -
spontaneamente - gruppi e blog che si occupino di quei temi, per attrarre
persone interessate a quegli argomenti.
Attenzione, pero'! Non stiamo dicendo che un fotografo, senza alcuna
competenza di cucina e cibo, debba mettersi a frequentare blog, gruppi, pagine
ed aggregazioni di cuochi,
per poi uscirsene con la pubblicita' di se' stesso come studio fotografico.
Penoso. Sarebbe penoso.
Piuttosto, e' utile che il fotografo utilizzi con decisione i suoi interessi e
le sue competenze extrasettore proprio per "entrare" in gruppi ed
attivita' "social" riferiti a quei campi collaterali (o, meglio
ancora, per creare lui stesso, attivamente, aggregazione in blog, gruppi
e pagine dedicate), e lo faccia con cognizione di causa e sapendo di cosa
parla.
In quell'ambito, a quel punto essere fotografo - si', che rappresenta un "plus", un elemento
distintivo, un argomento vero di interrelazione e di opportunita' professionale.
Il fotografo che non abbia interessi o amori o competenze diverse
rispetto alla fotografia ha, oggettivamente, minori possibilita' di lavorare
con la fotografia, perche' - come ci siamo detti - la nuda e pura competenza
solo fotografica "paga" sempre meno.
Tuttavia, questa competenza - anche se monotematica - e' peraltro sfruttabile
nel campo della formazione.
Se fatto con dedizione e entusiasmo, l'insegnamento in ambito fotografico e' un
modo interessante per mantenere una posizione autoriale e di riferimento che
altrimenti spesso e' perduta. Vedi
qui (video su YT
relativo all'insegnamento fotografico), e le considerazioni al punto a4)
Se non sei ancora Socio e vorresti diventarlo, considera la cosa partendo
da www.iscriviti.org
a3) USARE IL CANALE PER
GENERARE UN PASSAPAROLA POSITIVO, NON PER MOSTRARE IL PORTFOLIO ALLA PERSONA CON
CUI CI SI STA RAPPORTANDO
Lo sa molto bene chi lavora con la clientela privata, anche se il fenomeno e'
assolutamente identico anche nel b2b (cioe' "business to business",
affari fra ditta e ditta): in un numero elevatissimo di casi, le commesse di
lavoro nascono dal "passaparola" sulla validita' di questo o
quell'altro fornitore.
Questo e' sempre stato vero: il passaparola ha un ruolo determinante (con
i privati) o perlomeno importantissimo (con le aziende).
Ora: i social network sono l'apoteosi, il trionfo, del "passaparola".
Il vero modo con cui il "social" puo' produrre effetti positivi e',
appunto, basato sul passaparola.
Ecco perche' il fotografo - la cui merce, come dicevamo, e' scarsamente
vendibile in se' e per se' - deve sfruttare il canale sociale appositamente per
costruire attorno alla sua figura, alla sua persona (diremmo al suo
"personaggio"), la nomea di persona positiva, competente, disponibile,
attenta, creativa, propositiva, o qualsiasi elemento passi l'idea che e'
piacevole lavorare con lui.
Ma questa cosa NON puo' essere fatta proponendosi direttamente: non ci si puo'
attaccare a LinkedIn e bofonchiare direttamente nelle "orecchie" di
art director e potenziali clienti che si e' dei validi fotografi, mandando link
a siti e portfolios, nella speranza che questo produca occasioni di
lavoro.
Non si genera alcun passaparola positivo se si intasano le
bacheche altrui con i propri lavori, per belli che siano, o "taggando"
a destra e a manca persone che si vorrebbero "tirare dentro" le
proprie immagini.
Il "passaparola" va fatto fare dagli altri - colpiti dal nostro
essere - e non da noi stessi.
E' basato sul fatto che una persona si e' trovata bene con noi, perche' ci siamo
dimostrati attenti alle sue esigenze, propositivi, disponibili, attivi,
competenti, e lo abbiamo fatto al di la' delle sue aspettative.
Certo, un cliente si aspetta di essere trattato bene.
Paga. Ovvio, che non voglia pesci in faccia.
Ma sara' la nostra capacita' di trattarlo meglio di quello che si aspetta,
o di trattare bene un "non-cliente", a generare la possibilita'
di un passaparola spontaneo, da parte di quella persona. Anche se non ci
ripaghera' lui, direttamente, perche' il cliente non ci dara' spontaneamente
soldi in piu', ed il non-cliente non ci paghera' proprio.
Ma di fatto, l'obiettivo non e' quello di ottenere qualcosa direttamente dalla
persona con cui ci stiamo rapportando, non da lui direttamente. L'obiettivo e'
quello di far si che quella persona parli bene di noi e del nostro lavoro.
E' questo passaparola che procura lavori in ambito fotografico, molto piu' della
pubblicita'.
Perche' si puo' pubblicizzare
direttamente una merce - facilmente individuabile e proponibile, con un
valore certo - ma non piu' un qualcosa di sostanzialmente
immateriale come la fotografia.
Per questa, occorre - oltre all'oggettiva qualita' - anche la soggettiva
percezione di affidamento, di fiducia, di piacevolezza, che praticamente solo un
buon passaparola puo' generare.
a4) QUANDO IL
FOTOGRAFO E' UN FOTOGRAFO "PURO"
Ci siamo dunque spiegati il perche'
della utilita' di avere altri interessi e competenze, e di "giocarli"
in abbinata con la competenza fotografica, per trovare canali di
specializzazione e promozionali che funzionino.
Supponiamo pero' - perche' e' lecito - che il fotografo non desideri scendere in
campo con altri interessi e competenze collaterali.
D'altro canto, e' la fotografia, il suo specifico.
In questo caso, i canali di Social Network "funzionano" se esiste una
predisposizione ed una disponibilita' alla condivisione delle conoscenze,
in modo da divenire - nel tempo - un punto di riferimento per i colleghi (ed, a
cascata, per la comunita'), per alcuni specialistici campi della fotografia.
Essere disponibili a condividere conoscenza utile, e farlo con passione e
disponibilita' (vedi punto a3), porta a costruire attorno a se' l'immagine
dell'esperto; e l'esperto si interpella in qualita' di docente per corsi e
workshop (primo risultato), il che produce una ricaduta positiva anche in
termini professionali, piu' a vasto raggio (secondo risultato).
Se si raggiunge una chiara ed evidente funzione di "riferimento" in
ambito fotografico, la clientela "comune" (cioe' i committenti si
servizi fotografici) e' portata a vedere un motivo di distinzione e di
rafforzamento della bonta' della loro scelta: se il "fotografo" da
loro scelto per i loro servizi fotografici e', cioe', un "guru" nel
suo settore, questo e' segno evidente che si tratta di una persona apprezzata e
in gamba. Quindi, consigliata e consigliabile.
Ed il cerchio del "passaparola" si chiude positivamente.
Se non sei ancora Socio e vorresti diventarlo, considera la cosa partendo
da www.iscriviti.org
b) ALCUNI TIPS SUI CANALI DI
SOCIAL NETWORK UTILIZZABILI
Questa sezione e' volutamente
molto, molto piu' sintetica di come potrebbe essere, se si fosse voluto
riportare l'informazione "classica" reperibile su questi temi.
Puoi fare il giro delle librerie specializzate e comprare letteralmente decine
di manuali e saggi (noi lo abbiamo fatto) dedicati alla promozione tramite
social network...
Il 95% della trattazione che vi trovi riporta il dettaglio di come sfruttare le
risorse (pagine, gruppi, account, strumenti, eventi, post, inserzioni, hashtag,
eccetera eccetera) in generale. Inoltre, in Rete trovi moltissima documentazione
similare.
E dunque, perche' riprodurre qui, per l'ennesima volta, questo genere di
informazione?
Quindi, in questa sezione trovi solo dei riferimenti essenziali e dei punti di
partenza.
Se vuoi qualcosa che spieghi passo passo gli strumenti dei canali, puoi partire
da qui, ma non ti ammorbiamo con l'ABC generalista.
FACEBOOK
Suggerimenti di marketing in
italiano: http://www.facebook.com/FacebookMarketingItalia
Impostare l'url web di una
pagina FB (se non gia' impostato): http://www.facebook.com/username
Costruire una pagina su
Facebook: https://www.facebook.com/business/build
Coinvolgere le persone: https://www.facebook.com/business/engage
Strumenti di sviluppo e social
plugins (in inglese): https://developers.facebook.com/docs/guides/web/
Plugins per connettere il tuo
sito a FB (in inglese): http://developers.facebook.com/docs/plugins/
Apps per diario: https://www.facebook.com/about/timeline/apps
Differenza fra pagina e gruppo: http://allfacebook.com/files/2010/02/facebook-groups-pages.gif
Proprieta' delle immagini pubblicate su
Facebook: http://www.fotografi.org/facebook/
TWITTER
Funzioni base ed uso di twitter: https://support.twitter.com/groups/31-twitter-basics#
Pulsanti per sito: https://twitter.com/about/resources/buttons
Widgets per sito e per facebook: https://twitter.com/about/resources/widgets
Pubblicita' pagata (visibilita' account e
tweets "guidati") tramite twitter: https://business.twitter.com/en/advertise/start/
Condividere immagini e video per twitter: http://twitpic.com/
Alert menzioni su twitter: http://www.twilert.com/
oppure: http://tweetbeep.com
Ricerca menzioni "storiche" del tuo
sito su twitter: http://backtweets.com/
Motore di ricerca "storico" per
social (compreso twitter): http://topsy.com
LINKEDIN
Nota: Dichiaratamente votato ai contatti
professionali - piu' che personali - LinkedIn e' relativamente ancora poco
sfruttato per la collaborazione fra creativi, ma e' eccezionalmente utile per
quelle fra fornitori, e fra aziende, consulenti e professionisti di diverso
genere. La rete e' fittissima di legami professionali.
Caratteristica del canale e' che la maggior parte degli utenti lo utilizza per
trovare qualcuno a cui proporsi: in pratica, e' altissima la concentrazione di
persone che, in cerca di lavoro e di contatti professionali, si stressano a
vicenda proponendosi per collaborazioni e contatti.
Ancora poco sfruttato ma potenzialmente molto interessante la creazione (piu' che
la partecipazione) di gruppi tematici.
Vedi punto a2).
Imparare ad usare bene LinkedIn: http://learn.linkedin.com/training/
Creazione di gruppi tematici (devi essere
loggato):
www.linkedin.com/createGroup?trk=group-create-group&displayCreate=&displayCreate=
Applicazioni utili: http://www.linkedin.com/static?key=application_directory&trk=hb_side_apps
Pubblicita' su LinkedIn (devi essere loggato): https://www.linkedin.com/ads/
il blog di linkedin: http://blog.linkedin.com/
Se non sei ancora Socio e vorresti diventarlo, considera la cosa partendo
da www.fotografi.org/ammissione
Flowchart che
"spiega" - facendo sorridere - dove postare i propri contenuti.
Tradotto dal blog http://www.breakingcopy.com/
- infographic di Daryl Lang.

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