CONCORSI FOTOGRAFICI
(guarda
il video su youtube)
CARATTERISTICHE DI UN CONCORSO FOTOGRAFICO
RISPETTOSO DEGLI AUTORI
Un concorso fotografico puo' essere un modo per confrontarsi con altri in
un'operazione culturale e di reale confronto ma anche, e piuttosto spesso, puo' essere un
sistema utilizzato per raccogliere immagini ed idee in maniera rapida ed
economica.
Affinche' un concorso fotografico possa essere considerato accettabile,
occorre che le sue finalita' siano trasparentemente dichiarate e gestite con
corretti pesi e valori.
Per questo motivo, a nostro parere e' corretto che esista proporzione fra l'importanza dei
premi conferiti e l'eventuale valore commerciale degli utilizzi che vengono
posti in essere delle immagini.
Per valutare la validita' di un concorso fotografico, puoi:
a) Vedere su youtube il video di spiegazione sulla piu' frequente clausola che rende "unfair" il concorso
b) Leggere in versione testuale quali sono le caratteristiche che rendono accettabile - o meno - un concorso fotografico
c) Fare il breve "test on line" per valutare se il bando di concorso che stai valutando (od organizzando) rispetta i parametri di correttezza.
d) Vedere la pagina che raccoglie le segnalazioni di concorsi il cui bando contiene delle norme che - in relazione agli standard richiesti dall'Associazione - li rendono, a parer nostro, non accettabili.
Se sei fotografo professionista: ecco come chiedere l'ammissione all'Associazione
In queste righe (vedi sotto) si analizzano brevemente gli elementi da considerare per valutare la "trasparenza" di un concorso, e viene indicata la procedura guidata per eventualmente indicare che il concorso soddisfa i requisiti deontologici richiesti dall'Associazione Nazionale Fotografi Professionisti TAU Visual.
clicca
qui per il TEST:
il concorso rispetta i requisiti morali suggeriti dall'Associazione?
ELEMENTI DA EVITARE / ELEMENTI POSITIVI
Ovviamente, sono potenzialmente possibili decine di frodi e operazioni
illegali.
Non intendiamo pero' soffermarci paranoicamente su tutte le eventuali
illegalita' che potrebbero essere commesse da organizzatori senza scrupolo,
mentre accentriamo l'attenzione su alcuni aspetti molto ricorrenti che - pur
essendo spesso inattaccabili sul piano legale - producono un impatto fortemente
deleterio sul mercato della fotografia nel suo complesso e, come tali, rendono a
parer nostro indesiderabile un concorso dal punto di vista del fotografo professionista.
Se vieni a conoscenza di un concorso che ritieni apertamente lesivo delle
basilari norme di correttezza, segnalacelo scrivendo alla Sede. Se sei Socio,
rispondi all'email da cui ricevi le comunicazioni; se non sei socio, scrivici da
questo form.
Ecco i principali punti negativi:
a) Quando l'Organizzatore inserisce come regola del bando la concessione dei
diritti di utilizzo di TUTTE le immagini inviate, per impieghi differenti
dall'esposizione delle immagini all'interno della manifestazione stessa, o ad
iniziative collegate.
In sostanza: e' a parer nostro decisamente inaccettabile il bando di concorso che preveda che
chi partecipa al concorso ceda all'Ente organizzatore il diritto di sfruttamento
di tutte le immagini inviate, per finalita' differenti da quelle che attengono
al concorso stesso.
In altre parole: e' ovviamente corretto e desiderabile che le fotografie inviate
ad un concorso abbiano la giusta visibilita' nel contesto dello stesso (sito,
esposizione in Rete, catalogo del concorso - anche se venduto - mostra delle
opere del concorso, e tutte le iniziative direttamente ed esplicitamente
collegate al concorso in se' e per se).
Invece, non e' a nostro avviso accettabile che tutte le immagini inviate vengano
obbligatoriamente concesse in "diritto d'uso" per qualsiasi altra
finalita' di interesse dell'organizzatore, non direttamente collegata al
concorso.
Questa situazione nasconde nella maggior parte dei casi il maldestro tentativo
di recuperare molte immagini in totale cessione a un costo irrisorio, ed ha un
ovvio effetto di svilimento del valore dell'immagine fotografica in se'.
Resta tuttavia accettabile l'acquisizione dei diritti di sfruttamento delle
immagini - per finalita' estranee al concorso - solo se tale cessione viene
fatta solo in relazione alle immagini concretamente premiate, di cui venga
quindi in qualche modo compensato lo sfruttamento "altro" (e non di
tutte le immagini inviate).
b) Quando l'Organizzatore impone, come norma di partecipazione, la successiva
disponibilita' gratuita per l'uso, offrendo al pubblico non solo la visione
delle immagini partecipanti (che e' cosa normale ed anzi desiderabile), ma
suggerendo ed anzi "istigando" al download delle immagini per i propri
usi.
In questa situazione, anche se non c'e' un diretto intento di lucro
dell'organizzazione, l'operazione ha comunque un impatto svilente del settore
(un caso tipico, e molto frequente, e' la costituzione di archivi fotografici
pubblici da parte delle Aziende di Promozione Turistica o di altri operatori
pubblici del territorio).
Vero e' che ogni singolo autore ha il sacrosanto diritto di regalare le sue
immagini, se lo desidera, a chi vuole.
Ma quando ad organizzare un sistema
capillare di distribuzione di immagine fotografica "svalorizzata" e'
un Ente che amministra soldi pubblici per la valorizzazione delle ricchezze
locali, e' contestabile l'operazione che mira a favorire alcune attivita'
(strutture ricettive) a danno di altre (le attivita' fotografiche).
Cosa potrebbero dire i gestori di bar di una localita' turistica se l'APT
organizzasse - per favorire il turismo - la distribuzione gratuita e permanente,
nelle piazze, di caffe', bibite e panini?
c) Quando l'Organizzatore utilizza le immagini vincenti per operazioni
promozionali (ad esempio: campagna pubblicitaria) il cui valore normale sarebbe
sensibilmente superiore al valore equivalente dei premi messi in palio per il
vincitore.
E' al limite ammissibile che le immagini premiate (solo quelle, non tutte le
partecipanti) possano servire a scopi di comunicazione ed anche promozione; se
cio' avviene, pero', deve esistere un rapporto fra il valore del premio
assegnato e il valore della destinazione d'uso delle immagini in questione. Ci
si puo' fare un idea dei valori dei diritti d'uso da www.tariffario.org
Per converso, ecco le
Linee guida che rendono sostenibile e plausibile un
concorso fotografico:
a) La trasparenza nell'indicazione della composizione della Giuria, che deve essere indicata nominativamente ed individuabile nelle sue funzioni.
b) La garanzia che le immagini non vincitrici verranno utilizzate e rese
pubbliche solo nel contesto della manifestazione in se' e per la sua promozione, e non per altre
iniziative scollegate, anche se gratuite.
Attenzione: eccezioni possono essere previste quando gli impieghi ulteriori sono
quelli posti in atto da organizzazioni di utilita' sociale, a sostegno di reali
iniziative umanitarie, e comunque in impieghi che non possano essere in
concorrenza con le normali dinamiche di mercato.
c) La proporzione corretta fra valore dei premi messi in palio e la destinazione d'uso eventualmente prevista per le immagini premiate.
d) L'indicazione di date e scadenze, delle operazioni di valutazione della giuria, dell'assegnazione dei premi.
e) L'indicazione certa delle modalita' di esposizione/pubblicazione delle immagini.
f) La corretta attribuzione del nome dell'autore alle immagini.
g) L'indicazione chiara, fin dal bando di concorso, delle modalita' di conservazione, uso, eventuale restituzione o eventuale distruzione delle immagini partecipanti e non restituite o restituibili.
h) L'indicazione chiara delle responsabilita' assunte dall'Organizzazione e di quelle che sono a personale carico dei partecipanti (ad esempio: l'Organizzazione deve impegnarsi al rispetto della legge sulla privacy, ed alla corretta gestione dei diritti delle immagini, come da bando; il partecipante deve invece manlevare l'Organizzazione dalle responsabilita' collegate a diritti di terzi - ad esempio la pubblicabilita' dei ritratti - assumendondesene direttamente la responsabilita').
i) Le evenutali quote di partecipazione devono essere descritte con regolare ricevuta.
TEST SULL'AMMISSIBILITA' DI UN CONCORSO